TruffeI falsari confessano: «Abbiamo creato opere di Basquiat»
SDA
13.4.2023 - 17:24
Due falsari hanno ammesso di aver contraffatto opere di Jean Michel Basquiat al centro di una mostra messa nove mesi fa sotto sequestro dall'Fbi pochi giorni prima di essere spedita in Italia.
13.04.2023, 17:24
13.04.2023, 18:05
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Si è scoperto adesso che i dipinti su cartone della rassegna Heroes and Monsters al Museo d'Arte di Orlando non erano stati creati dal celebre artista di strada ma da un commerciante di contenuti di magazzini di Los Angeles, Michael Barzman, e da un suo complice, indicato negli atti giudiziari solo con le iniziali J. F.
Barzman è stato incriminato dalla Procura di Los Angeles per aver reso all'Fbi falsa testimonianza.
«J.F. ha passato un massimo di 30 minuti su ogni dipinto e in alcuni casi appena cinque minuti, poi consegnati a Barzman perché li vendesse su eBay», si legge nella confessione di quest'ultimo. I due avevano concordato di spartirsi i proventi ottenuti vendendo i falsi.
Con la complicità di J.F. Barzman, che di mestiere compra e vende contenuti di magazzini, avrebbe messo sul mercato da 20 a 30 falsi Basquiat elaborando anche una provenienza fittizia per le opere: il writer li avrebbe venduti per cinquemila dollari allo sceneggiatore televisivo Thad Mumford che poi, in arretrato nei pagamenti per l'affitto di un magazzino, li avrebbe consegnati per la vendita al migliore offerente.
Troppo bello per essere vero: tant'è che due acquirenti, William Force e Lee Mangin, ci erano cascati comprando le opere per 15 mila dollari e poi lavorando per convalidarne l'autenticazione. C'era cascato a sua volta l'Orlando Art Museum che, convalidando l'origine dei cartoni, aveva montato la mostra tra febbraio e giugno 2002.
Intanto però anche l'Fbi aveva messo gli occhi addosso ai quadri, mentre crescevano i sospetti sull'autenticità. Tra i dubbi sollevati, quello più forte nasceva dal logo della FedEx stampato sul retro di uno dei cartoni: l'azienda di spedizioni l'avrebbe introdotto solo nel 1994, sei anni dopo la morte di Basquiat per overdose.
Il sequestro dei falsi aveva provocato reazioni a catena. Il museo aveva licenziato il direttore Aaron De Groft che era stato tra i grandi campioni della mostra. Una volta istituita una task force per aiutare a ricostruire la fiducia del pubblico dopo il clamoroso fiasco dei finti Basquiat, erano state cancellate altre rassegne che avrebbero potuto presentare problemi: una di queste su un gruppo di disegni di Michelangelo.