LosannaLosanna, al MCBA arriva una mostra sulle forme di resistenza
ll, ats
17.2.2022 - 15:31
Il Museo cantonale di Belle Arti (MCBA) di Losanna s'interessa alle varie forme di resistenza, un fenomeno che costituisce fondamentalmente l'arte. L'esposizione collettiva «Résister, encore» aprirà domani e sarà visibile fino al 15 maggio.
ll, ats
17.02.2022, 15:31
17.02.2022, 15:37
SDA
Si tratta dell'ultima mostra curata da Bernard Fibicher prima che lasci le sue funzioni in giugno, dopo 15 anni alla direzione dell'istituzione losannese.
La mostra «non illustra un movimento qualsiasi ma presenta opere potenti e autonome» ha spiegato oggi Fibicher davanti alla stampa. Video, dipinti, disegni, ricami, collage o sculture: le creazioni eterogenee di 14 artisti – spesso contemporanei – possono essere scoperte fino al 15 maggio.
L'esposizione, che è ripartita su tre piani, interroga, sorprende e a volte provoca.
Vallotton e Hirschorn
Al primo piano, sei incisioni di Félix Vallotton del 1917 attestano della Grande Guerra con orrore e fascinazione. Accanto, l'artista Thomas Hirschorn, con «A ruin is a ruin» (2016), giustappone rovine antiche e contemporanee utilizzando fotocopie, pennarelli e adesivo su cartone ondulato.
Su una spiaggia di Tel-Aviv, Sigalit Landau si filma nuda mentre fa hula hoop. Ma il suo cerchio è fatto di filo spinato e ferisce continuamente il suo corpo. Questo filo, simbolo della frontiera e della reclusione, fa eco alle tensioni fra Israele e Palestina.
Combattente curda
Più avanti, una mensola d'acciaio di Banu Cennetoğlu rende omaggio a Gurbetelli Ersöz, materializzando il diario che quest'ultima ha tenuto tra il 1995 e la sua morte in battaglia nel 1997. L'ex caporedattrice di un giornale filo-curdo aveva scelto di prendere le armi con il PKK, dopo essere stata imprigionata e torturata. Il suo diario, disponibile finora in turco e tedesco, verrà pubblicato tra un mese in francese da Editions d'En Bas, ha annunciato Fibicher.
Il museo è inoltre riuscito a ottenere quattro opere dell'americano Philip Guston, risalenti agli anni dal 1969 al 1971, che rappresenta membri del Ku Klux Klan in pose di vita quotidiana come fumare un sigaro o guidare. Un'apparente banalizzazione della violenza che spinge a riflettere.
Gabbia dorata e ricami insanguinati
Esposti nella mostra ci sono anche una fragile gabbia dorata e altre opere di Michel François, alcuni ricami della messicana Teresa Margolles realizzati da associazioni di donne a partire da lenzuoli nei quali sono state avvolte delle donne assassinate o ancora un'immensa barriera di «resistenza e libertà» firmata Fabrice Gygi.