Un 37enne svizzero è stato condannato oggi a nove anni di carcere dal Tribunale regionale (Landgericht) di Friburgo in Brisgovia per ripetuta violenza carnale su un bambino.
Il tribunale ne ha anche ordinato un internamento per motivi di sicurezza, ritenendolo potenzialmente recidivo. L'uomo rimarrà in tal modo dietro le sbarre anche dopo che avrà scontato la pena, ha detto il presidente del tribunale Stefan Bürgelin. Egli dovrà inoltre pagare alla vittima 14'000 euro di risarcimento.
Lo svizzero, un sangallese muratore di formazione ma attualmente disoccupato, ha ammesso di aver violentato per tre volte il bambino, che ha oggi nove anni. Questi era stato stato "offerto" a pagamento per oltre due anni dalla madre 48enne e dal 39enne suo convivente sul "darknet" - parte sommersa del web non repertoriata dai normali motori di ricerca - e lasciato in pasto a violentatori residenti in Germania e all'estero. Entrambi sono sotto processo a Friburgo in Brisgovia da metà giugno. La sentenza è attesa al più presto per il 16 luglio.
In tutto i sospetti sono otto. Lo svizzero ora condannato è uno di loro. Secondo quanto è emerso al processo aveva fatto ogni volta, tra l'autunno 2016 e il gennaio 2017, oltre 200 chilometri per arrivare dalla Svizzera fino a Staufen, cittadina situata alcuni chilometri a sudovest di Friburgo, e abusare del bambino ivi residente.
Il suo difensore d'ufficio Robert Phleps ha annunciato in aula che ricorrerà contro la sentenza. Durante il processo aveva chiesto una pena non superiore agli otto anni senza internamento, mentre la procuratrice Nikola Novak voleva una condanna a 13 anni con l'internamento.
La corte ha ritenuto lo svizzero, arrestato in Austria in seguito a un mandato di cattura internazionale, un pericolo per la comunità, con un alto rischio di ricaduta nel caso di una rimessa in libertà. Sul suo computer e sul suo telefonino sono state trovati migliaia di filmati e di foto pedopornografici. Al bambino violentato si era presentato come un poliziotto e lo aveva minacciato, affermando che sarebbe finito in un istituto e che la madre sarebbe stata arrestata se si fosse opposto agli abusi.
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