Chiesa Oltre 250 i religiosi coinvolti negli abusi a Friburgo in Germania

SDA

18.4.2023 - 21:07

Il vescovo Robert Zollitsch in una foto dell'ottobre 2011, quando era a capo della Conferenza episcopale tedesca (foto d'archivio).
Il vescovo Robert Zollitsch in una foto dell'ottobre 2011, quando era a capo della Conferenza episcopale tedesca (foto d'archivio).
Keystone

In Germania nuove rivelazioni sullo scandalo degli abusi sessuali sui minori nella Chiesa cattolica arrivano dal rapporto dell'arcidiocesi di Friburgo in Brisgovia.

A restare coinvolto da pesanti accuse è anche l'ex capo della Conferenza episcopale tedesca, mons. Robert Zollitsch, che oggi ha 84 anni. Anche lui, infatti, avrebbe contribuito a occultare i casi di pedofilia sistematicamente, quando era alla guida della diocesi locale, violando lo stesso diritto canonico.

Almeno 540 le vittime

Il rapporto a cui una commissione indipendente lavora dal 2019 è stato presentato ai giornalisti da alcuni dei suoi autori. Sotto accusa ci sono oltre 250 chierici, sospettati di essere coinvolti in casi relativi ad abusi negli ultimi decenni, mentre le vittime sarebbero almeno 540. Un'altra figura di rilievo al centro degli scandali è il defunto predecessore di Zollitsch, Oskar Saier, colpevole a sua volta di aver messo tutto a tacere.

Capo dei vescovi e volto della Chiesa cattolica tedesca fra il 2008 e il 2014, Zollitsch era alla guida della diocesi di Friburgo – con 1,8 milioni di fedeli una fra le più numerose di quelle presenti nella Repubblica federale – fra il 2003 e il 2013.

Sulle novità emerse dalle indagini ha fatto sapere da un portavoce di non volersi esprimere, ma il presule aveva già ammesso in un video delle responsabilità personali. Da quanto emerso, mons. Zollitsch non fece nulla di quanto sarebbe stato previsto dal diritto canonico, ha spiegato ai giornalisti Eugen Endress, uno degli autori del dossier, e avrebbe rinunciato completamente anche a riferire a Roma. «Non è successo nulla, tutto è andato avanti come sempre». «Siamo rimasti senza parole», ha chiosato, citato dalla Dpa.

«Più importanti la Chiesa e la sua immagine»

Documenti, protocolli atti personali che sarebbero stati utili a ricostruire i fatti sono stati distrutti e il rapporto della Commissione documenta il sentimento di indifferenza dei responsabili della Chiesa del tempo nei confronti delle vittime: «Erano più importanti la Chiesa e la sua immagine e con questa la protezione delle persone, che avevano commesso atti malvagi su bambini e adolescenti», affermano gli inquirenti.

I responsabili degli abusi sono stati soltanto sostituiti senza che si dessero spiegazioni e senza annunci. Nel rapporto di 600 pagine si descrivono una ventina di casi proprio per chiarire come avvenissero gli occultamenti.

Nella Repubblica federale, dove la chiesa sta cercando di fare i conti con lo scandalo dei preti pedofili, rapporti analoghi sono stati pubblicati anche dalle arcidiocesi di Monaco – dove fu coinvolto anche l'ormai defunto ex pontefice Joseph Ratzinger – e quella di Colonia.