Ora di dominio pubblico La versione in bianco e nero di Topolino e Minni è libera da copyright

SDA

1.1.2024 - 17:58

Topolino nella sua prima apparizione cinematografica in Steamboat Willie nel 1928.
Topolino nella sua prima apparizione cinematografica in Steamboat Willie nel 1928.
imago stock&people

Topolino e Minni, nelle prime versioni originali in bianco e nero, sono tra i personaggi più famosi tra le migliaia di opere protette da copyright pubblicate nel 1928 da oggi entrate nel pubblico dominio.

In una scadenza altamente simbolica, i popolari personaggi apparsi nel cartone «Steamboat Willie» hanno perso per Capodanno la protezione delle leggi sul diritto d'autore con la conseguenza che potranno d'ora in poi essere adattati a piacimento e rifatti – sulla pagina, sul palcoscenico o sullo schermo – senza rischi di azioni legali e senza dover pagare royalties.

Tra le altre opere da oggi di pubblico dominio ci sono la versione teatrale di Peter Pan di J.M. Barrie, i romanzi «L'Amante di Lady Chatterley» di D.H. Lawrence e «Orlando» di Virginia Woolf, l'originale in tedesco di «Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale» e «L'Opera da Tre Soldi» di Bertold Brecht.

È un terremoto annuale con profonde conseguenze, perché permette non solo di leggere o visionare o ascoltare gratis su piattaforme web come quelle di Google le opere svincolate, ma anche di dar vita a nuove versioni.

È andata così anche per l'orsetto Pooh

È andata così quando nel 2021 sono scaduti i diritti sull'Orsetto Pooh, una delle più redditizie franchise della Disney, dopo che il popolare personaggio creato da A.A. Milne è stato «liberato» assieme ad altri amici del Bosco dei Cento Acri.

Dalla prima «infornata» era però rimasto fuori Tigro, apparso per la prima volta nel racconto del 1928 «The House at Pooh Corner», che adesso potrebbe unirsi all'orso di pezza più tenero del mondo trasformato in un mostro cannibale armato di mazza in un nuovo film dell'orrore della serie «Winnie the Pooh: Blood and Honey». Il primo episodio è uscito su Peacock l'anno scorso e il sequel è in programma in febbraio.

Protette tutte le altre versioni di Mickey Mouse

Capiterà lo stesso al minaccioso Topolino di «Steamboat Willie»? La Disney aveva avuto un ruolo di primo piano nella difesa a oltranza del diritto d'autore spingendo per far approvare la legge del Congresso che nel 1998 ha prorogato di vent'anni, da 75 a 95, le protezioni previste dalle norme sul copyright.

Ribattezzato dai detrattori il «Mickey Mouse Protection Act», il provvedimento era stato approvato dietro le pressioni del colosso di Anaheim – ma anche di un vasto numero di detentori di diritti d'autore – per proteggere il più a lungo possibile le creazioni dei propri artisti partendo proprio da «Steamboat Willie».

Nel 2024 – ha precisato la Disney – scadrà solo il copyright su quella versione del topo (naso a punta da ratto, occhi senza pupille, lunga coda), mentre resteranno protette tutte le altre versioni di Mickey Mouse, tra cui quello con i pantaloncini rossi e i guanti bianchi con cui è più familiare il pubblico di oggi.