L'unico superstite «Mi muovevo senza capire»: il racconto del sopravvissuto allo schianto di Air India

SDA

12.6.2025 - 20:36

Il luogo dell'incidente.
Il luogo dell'incidente.
Keystone

Unico sopravvissuto allo schianto del Boeing Air India, Vishwash Kumar Ramesh racconta il miracolo e l'orrore vissuti tra le fiamme.

Keystone-SDA

«Si è capito che qualcosa non andava a pochissimi secondi dal decollo. Prima un forte rumore, poi lo scoppio, un tonfo, e, in un attimo fiamme tutt'intorno».

È il racconto di Vishwash Kumar Ramesh, 40 anni, l'unico superstite della catastrofe del boeing di Air India precipitato tra le case di Ahmedabad. Lo chiamano già il «passeggero del miracolo», ritrovato vivo e cosciente, in grado di parlare anche se col terrore negli occhi.

Dal suo letto dell'ospedale civile di Asarwa, Vishwash, che ha visibili bruciature sul volto, oltre a ferite sul petto e sui piedi, ha ammesso, parlando con voce spezzata con un cronista del quotidiano «Hindustan Times», che non riesce a spiegarsi come sia riuscito a salvarsi, dopo l'incredibile scoppio e lo schianto dell'aereo contro un edificio.

«Mi muovevo quasi senza capire»

«Mi sono alzato tra le fiamme e ho cominciato a correre, tra lamiere e corpi senza vita, cercando disperatamente un'uscita», ha spiegato, mostrando la carta d'imbarco che teneva ancora in tasca. Il suo era il posto 11A, vicino al portellone di emergenza, e questo può averlo aiutato a sopravvivere. Un posto già diventato una sorta di talismano.

«Mi muovevo quasi senza capire, circondato da pezzi dell'aereo. A un certo punto qualcuno mi è venuto incontro nella nuvola di fumo, e mi ha portato in un'ambulanza», ha ricordato.

«Eravamo tornati India per una visita ai parenti»

Vishwash, che ha la cittadinanza britannica, stava rientrando in Gran Bretagna, dove vive da vent'anni con moglie e figli. Viaggiava in compagnia del fratello Ajay Kumar Ramesh, meno fortunato di lui.

«Eravamo tornati in India per una visita brevissima ai nostri parenti. La morte di mio fratello spezzerà il cuore alla nostra famiglia. Ringrazio gli dei per il miracolo che mi ha salvato. Ma anch'io porterò per sempre nel cuore questa tragedia».