Curiosità storica Il peto che provocò la morte di 10'000 persone

fon

1.10.2025

Un peto di un soldato romano causò una tragedia.
Un peto di un soldato romano causò una tragedia.
Gemini @ blue News

Secondo lo storico Flavio Giuseppe, nel 570 a.C. un peto di un soldato romano in un tempio di Gerusalemme scatenò una rivolta che costò la vita a oltre 10'000 persone.

Nicolò Forni

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Flavio Giuseppe racconta che durante la festa degli Azzimi un soldato romano compì un gesto osceno nel tempio, accompagnato da un peto e insulti volgari.
  • L'episodio scatenò la rabbia della folla, che passò dalle proteste al lancio di pietre, facendo degenerare la situazione.
  • I rinforzi romani e la calca provocarono il caos: più di 10'000 persone morirono tra scontri e schiacciamenti.

Si parla spesso con ironia dei peti «silenziosi, ma letali», ma la storia offre un episodio in cui una goliardata di questo tipo avrebbe avuto conseguenze catastrofiche.

Lo storico ebreo Flavio Giuseppe, nella sua opera La guerra giudaica (Libro II, Capitolo XI), come riferito anche da «Lad Bible», racconta infatti che un gesto osceno di un soldato romano durante una festa religiosa a Gerusalemme nel 570 a.C. scatenò una rivolta con migliaia di vittime.

Il contesto era quello della festa degli Azzimi, quando una moltitudine di ebrei era riunita al tempio e una coorte romana vigilava per prevenire disordini.

Uno dei soldati, con intenzioni provocatorie, «tirò indietro la veste e, piegandosi in modo indecente, mostrò le natiche ai Giudei, accompagnando il gesto con un peto e parole volgari» (Flavio Giuseppe, Guerra giudaica II, XI).

Tra lo sconcerto e l'indignazione, la folla protestò chiedendo che il soldato fosse punito, ma dalle urla si passò presto al lancio di pietre.

Come riporta ancora lo storico, la situazione degenerò rapidamente: intervennero rinforzi romani, la calca aumentò e nel caos morirono oltre 10'000 persone, alcune negli scontri e molte altre schiacciate dalla folla in preda al panico.

Un episodio che, pur partendo da un gesto triviale, si trasformò in una tragedia collettiva, rivelando quanto potesse essere fragile l'equilibrio in un contesto politico e religioso già tesissimo.

Oggi questa vicenda è stata riportata in vita da una simulazione pubblicata sul canale YouTube «The Art of War», che ricostruisce come un atto tanto banale e offensivo abbia potuto scatenare un massacro.