È successo a RomaIl popolo della pasta si ribella alle storpiature dei piatti italiani
SDA
27.6.2023 - 16:23
«Basta con la panna nella carbonara», «No al cappuccino con la pasta», «Mettere il pollo sulla pasta è un crimine in Italia»: con questi slogan alcuni «attivisti della pastasciutta» si sono dati appuntamento alla fontana di Trevi, nel cuore di Roma, per protestare contro quelle che definiscono abitudini «sbagliate» dei turisti.
Keystone-SDA
27.06.2023, 16:23
SDA
Nelle ultime settimane è cominciata una piccola rivolta di alcuni ristoratori romani che, dal vivo o sulle pagine web, si sono rifiutati di «stravolgere i piatti tipici della cucina italiana».
Hanno scritto post sulle proprie pagine internet nelle quali riferivano che nei loro locali non sarebbero stati mai più serviti cappuccini a cena.
Alle proteste dei ristoratori hanno fatto seguito anche quelle di alcuni puristi della cucina italiana e operatori del turismo che hanno postato sulle loro pagine social una sorta di decalogo su come si mangia italiano.
E proprio in questa cornice si è mosso Nicolas Calia, che – armato di cartelli – è venuto da Salemi, Sicilia, fino a Roma per esprimere il suo dissenso sul maltrattamento della cucina mediterranea. Calia, che su Instagram ha una pagina che si chiama Visit Sicily, ha guidato una protesta a fontana di Trevi mostrando in mezzo ad una folla di turisti gli slogan contro lo stravolgimento delle ricette tradizionali.
«Io vivo a New York e assisto ogni giorno alle rivisitazioni della cucina italiana, non posso accettare di vederle anche qua in Italia», dice spiegando che cosa lo ha spinto a protestare.