Incendio a Milano Incendio a Milano, c'è stato l'«effetto camino», rogo non ancora estinto

SDA

30.8.2021 - 14:24

Si è originato al 15esimo piano l'incendio che ha distrutto il grattacielo di via Antonini a Milano e poi ha avuto una sorta di «effetto camino». I pompieri sono ancora all'opera.

L'edificio di 20 livelli in fiamme domenica sera
L'edificio di 20 livelli in fiamme domenica sera
KEYSTONE/AP Photo/Luca Bruno)

30.8.2021 - 14:24

L'aria tra l'edificio e i pannelli di rivestimento del grattacielo ha fatto correre le fiamme e la 'Torre dei Moro' si è trasformata in una torcia. E' quanto hanno accertato finora gli investigatori e gli inquirenti nell'inchiesta.

Il fascicolo sarà aperto a breve per disastro colposo (incendio colposo l'altra ipotesi di reato al vaglio) dal dipartimento guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano che in mattinata effettuerà un altro sopralluogo sul posto coi Vigili del fuoco.

Un video, girato da un residente della zona e acquisito dagli inquirenti, mostra che il fuoco si è sprigionato al 15esimo piano (da capire ancora se in un appartamento e per quali cause) e in poco più di 15 minuti ha divorato l'intero edificio, intaccando soprattutto la struttura esterna di rivestimento costituita da lastre di polistirene e alluminio.

Si è creato «l'effetto camino»

Si è creato un 'effetto camino' dovuto allo spazio (pare di una quindicina di centimetri circa) tra i pannelli di rivestimento e l'ossatura principale del grattacielo. L'aria contenuta in quello spazio ha contribuito a far correre le fiamme che hanno trasformato la Torre in una torcia. Gli stessi pannelli di rivestimento, dunque, non hanno retto al fuoco e proprio il fatto che non fossero ignifughi sarà uno dei temi delle indagini.

Ad ogni modo, in Procura viene chiarito che è stata evitata una tragedia grazie anche al fatto che i primi inquilini che si sono accorti dell'incendio, sentendo l'odore del fumo, hanno avvisato gli altri presenti nel palazzo, bussando alle porte.

Tempestivo, spiegano gli inquirenti, anche l'intervento dei soccorritori. E per fortuna nel grattacielo, dove abitano sessanta famiglie, erano presenti in totale solo una trentina di persone, perché altre erano ancora fuori per le ferie.

Ancora dei focolai attivi

I vigili del fuoco sono ancora al lavoro all'interno del palazzo. Non sanno ancora fornire una tempistica su quando avverrà lo spegnimento definitivo dell'incendio perché ci sono ancora diversi focolai all'interno che vengono alimentati dal vento.

«Ci sono ancora focolai dal piano dodici al diciannove – ha detto un vigile del fuoco -. Bisogna smassare la cenere e spegnere ma ci vuole pazienza, quante ore ci vorranno non lo so, il lavoro è lungo perché la brace va smassata e col vento ricomincia a bruciare».

Interpellato sul funzionamento dell'impianto anti incendio ha poi spiegato che «dal piano decimo in poi a salire ha funzionato». Infine sulla stabilità i vigili del fuoco presenti sul posto hanno spiegato che i solai sono danneggiati ma la struttura della vela e gli ancoraggi non sembrano danneggiati, e anche il blocco scale è stabile.

Non ci sono vittime

«L'accesso è stato eseguito fino al dodicesimo piano al momento manualmente. Si conferma che non ci sono vittime che è la cosa più importante, se non un cagnolino». Lo ha detto il magistrato, Tiziana Siciliano, che ha fatto un sopralluogo sul luogo del palazzo distrutto.

«Gli ultimi due piani verranno raggiunti e questo deve ovviamente essere fatto nella massima sicurezza perché a noi interessa che i vigili del fuoco agiscano in sicurezza. – ha aggiunto – . I droni ci stanno consentendo di avere delle immagini molto buone anche all'interno degli appartamenti».

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