Nella cattedrale di St. Ursen, nel cuore della città di Soletta, circa 800 persone hanno commemorato oggi pomeriggio le sette vittime del tragico rogo scoppiato nelle prime ore di lunedì 26 novembre.
Come simbolo per le vittime - quattro adulti e tre bambine, tutti richiedenti asilo eritrei ed etiopi - sette caraffe d'acqua sono state poste su un lungo tavolo bianco davanti all'altare della cattedrale.
Alla cerimonia, officiata dal parroco cattolico della città, hanno partecipato anche rappresentanti delle altre due chiese nazionali come pure membri delle comunità eritree e mussulmane. La funzione è stata accompagnata da un "Coro delle Nazioni" e dalle note di un violinista.
La consigliera di Stato solettese Susanne Schaffner ha dichiarato che nella città e nell'intero cantone è stata dimostrata molta compassione e solidarietà, indipendentemente dall'appartenenza politica. Le vittime dell'incendio avevano già incontrato molte difficoltà nei loro paesi d'origine e durante la loro fuga. Avevano cercato rifugio in Svizzera.
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