Accusato di crimini di guerra«Molte incognite» sul processo in Svizzera contro lo zio di Bashar al-Assad
mp, ats
11.12.2024 - 15:09
Ci sono ancora «molte incognite» intorno all'ex vicepresidente siriano Rifaat al-Assad dopo la caduta del regime di suo nipote Bashar al-Assad, secondo l'ONG con sede a Ginevra Trial International.
Keystone-SDA, mp, ats
11.12.2024, 15:09
11.12.2024, 15:13
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Ma negli ultimi giorni è aumentata l'esigenza della popolazione di trovare l'uomo preso di mira dalla giustizia svizzera.
Rimangono «molte incertezze», perché dobbiamo ancora capire dove si trovi Rifaat al-Assad, ha dichiarato oggi all'agenzia Keystone-ATS Benoît Meystre, consulente legale dell'ONG.
«Potrebbe aver lasciato il Paese, ma è anche possibile che sia stato arrestato o addirittura che sia morto», ha spiegato.
Se il Tribunale penale federale otterrà la prova che lo zio di Bashar al-Assad è morto, il procedimento in corso in Svizzera si concluderà. Secondo Meystre, la situazione attuale non ha alcun impatto sull'inchiesta in quanto tale.
«Necessità di giustizia»
Rifaat al-Assad, soprannominato il «macellaio di Hama», è accusato dal Ministero pubblico della Confederazione di crimini di guerra e contro l'umanità risalenti al febbraio 1982, durante la sanguinosa repressione di una rivolta islamista nella città di Hama, nella Siria centrale. Furono uccise tra le 10'000 e le 40'000 persone.
«Riteniamo che la necessità di giustizia si sia accentuata con i recenti eventi», ha affermato Meystre. L'apertura delle carceri siriane potrebbe dare accesso ai testimoni del massacro che potrebbero testimoniare in un processo in Svizzera, ha aggiunto Meystre.
A suo avviso, la giustizia elvetica avrebbe un ruolo da svolgere se l'ex vicepresidente siriano venisse trovato, poiché è improbabile che le autorità siriane siano in grado di processare i complici del regime nel breve periodo.