Vaticano Inizia l'era di Leone XIV, il Papa che pone la pace al primo posto

SDA

18.5.2025 - 19:41

«Sono stato scelto senza alcun merito», si è schernito Papa Leone XIV nell'omelia della messa di inizio del suo pontificato.
«Sono stato scelto senza alcun merito», si è schernito Papa Leone XIV nell'omelia della messa di inizio del suo pontificato.
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Inizia l'era di Leone XIV: un bagno di folla di 200'000 fedeli lo ha accompagnato nel giorno del suo insediamento che segna l'inizio di un pontificato già improntato alla costruzione della pace nel mondo.

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Oltre centocinquanta le delegazioni arrivate da tutto il mondo per questo nuovo Papa che resta uomo quando si commuove nel vedere al dito l'anello, simbolo del ministero petrino, e quando rompe il protocollo per abbracciare il fratello Louis. Ma la sua voce si fa invece ferma nella condanna a chi ha ridotto Gaza alla fame e nella richiesta di una pace giusta e duratura per l'Ucraina.

Oggi è stato dunque il giorno della messa di inizio pontificato, una celebrazione solenne che ha perso però nei decenni quell'aura di regalità e anche quel nome, «intronizzazione», che segnava il punto di partenza dell'attività di un Papa. I simboli, dal pallio del pastore all'anello del pescatore, rimandano a figure umili, al servizio più che al comando.

Un servizio all'umanità oggi rappresentata da tante bandiere sventolate a festa, oltre che da capi di stato, re e regine che fanno la fila per il primo saluto al Pontefice americano.

La prima stretta di mano è per il presidente italiano Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. Ma è il mondo intero, dagli Stati Uniti del vicepresidente JD Vance al Perù, per citare i due paesi di Papa Prevost, che guarda al Vaticano come possibile ancora per costruire pace e giustizia sociale.

«Sono stato scelto senza alcun merito»

Leone nell'omelia, di fatto il suo primo discorso programmatico, si schermisce: «Sono stato scelto senza alcun merito». E assicura: «Pietro deve pascere il gregge senza cedere mai alla tentazione di essere un condottiero solitario o un capo posto al di sopra degli altri, facendosi padrone delle persone a lui affidate».

Un impegno dunque a mantenere quel cammino sinodale che è stato un perno del pontificato di Bergoglio. E Leone XIV lo ricorda con affetto: «Ho sentito forte la presenza spirituale di Papa Francesco che dal Cielo ci accompagna», dice al Regina Coeli alla fine della messa.

La mattinata era cominciata con un lungo giro in papamobile, dalla piazza a via della Conciliazione. Saluta, sorride, benedice dall'auto elettrica che sottolinea anche la sua premura per la salvaguardia del pianeta. Lui che ha conosciuto le alluvioni in Perù e che non si faceva problemi ad indossare le galosce per portare aiuti ai villaggi devastati.

Non manca la carezza ai neonati, con quello stile però più timido e moderato del suo predecessore che aveva fatto del rapporto, anche fisico, con la gente una delle cifre principali del suo pontificato.

Tra i riti tradizionali è anche già al lavoro

Poi l'inizio dei riti sulla tomba di Pietro, accompagnato dai patriarchi orientali. Quindi la processione, la messa solenne in piazza San Pietro, le preghiere nelle tante lingue, dall'inglese al greco antico, dallo spagnolo all'arabo e cinese. La gioia e la commozione accompagnano la piazza ma anche lo stesso Pontefice.

C'è anche un fuoriprogramma: il cardinale Dominique Mamberti, che doveva imporre il pallio, non è presente a causa di un malore. Lo sostituisce il cardinale Mario Zenari, nunzio a Damasco, una delle tante terre martoriate del pianeta.

Poi si passa subito al lavoro, a tessere quella tela per la pace nella quale il Vaticano potrebbe avere un ruolo di primissimo piano. Il primo incontro è con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Un incontro positivo tanto che il presidente ringrazia Leone e il Vaticano «per la sua disponibilità a fungere da piattaforma per i negoziati diretti tra Ucraina e Russia».

Domani dovrebbe essere il giorno dell'incontro con il vicepresidente Usa JD Vance per mettere un'altra tessera in quel difficile mosaico della pace al quale Papa Leone ha deciso di spendere fin dall'inizio tutte le energie possibili.