E non è l'unica colpita Invasione di mosche in parrocchia, una chiesa svizzera costretta a chiudere

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6.10.2025 - 16:06

Le chiese sono particolarmente propizie per diventare dei rifugi di mosche, per via dei loro sottotetti con molteplici punti d'ingresso. 
Le chiese sono particolarmente propizie per diventare dei rifugi di mosche, per via dei loro sottotetti con molteplici punti d'ingresso. 
KEYSTONE

Diverse chiese nel Giura sono state invase da sciami di mosche, causando disagi a matrimoni e funzioni religiose. A Boécourt, una chiesa è stata costretta a chiudere temporaneamente.

Antonio Fontana

Hai fretta? blue News riassume per te

  • La chiesa di Bécourt, nel Canton Giura, ha dovuto chiudere a causa di un'invasione massiccia di mosche.
  • Non è l'unico luogo di culto interessato dal problema: un'altra dozzina di parrocchie hanno dovuto chiamare un disinfestatore.
  • Durante un matrimonio, una sposa ha visto il suo vestito ricoprirsi di insetti.
  • A favorire l'esplosione del numero di insetti sono state le condizioni climatiche degli ultimi mesi.

Banchi vuoti, vetrate assediate e un ronzio costante: la chiesa di Bécourt ha dovuto chiudere le sue porte per un mese a causa di un'invasione massiccia di mosche. I fedeli si riuniscono temporaneamente in una cappella vicina e nella sala parrocchiale del villaggio.

«Era ancora più impressionante la settimana scorsa: si sentiva un ronzio continuo», racconta il presidente della parrocchia di Boécourt al Quotidien Jurassien.

Colpa del clima

Come riporta il portale «Watson», questo luogo di culto non è l'unico interessato nel Giura. Infatti una dozzina di parrocchie hanno fatto appello a un disinfestatore, Patrick Sauvain, per contenere questa proliferazione.

Lo stesso Sauvain racconta che il problema ha avuto ripercussioni anche nel corso di un matrimonio, quando una sposa ha visto il suo abito coperto di mosche durante la cerimonia.

L'esperto spiega al Quotidien Jurassien che il clima ha favorito l'esplosione del numero di insetti. Le uova deposte in primavera, rallentate dal caldo intenso, sono infine schiuse contemporaneamente a quelle dell'autunno.

Ogni femmina può generare un migliaio di individui in due mesi, e le popolazioni sono rapidamente sfuggite a ogni controllo.

Da trattare ogni due anni

Le chiese sono diventate rifugi per questi insetti: i loro campanili e sottotetti offrono molteplici punti di ingresso, mentre le soffitte tradizionali delle case sono ormai meglio isolate e non lasciano più passare le bestiole.

Per risolvere il problema, gli specialisti utilizzano una combinazione di prodotti. «Prima, un intervento era sufficiente per cinque anni. Oggi, le colonie ritornano due volte più velocemente», osserva Sauvain, che vede in questo fenomeno una conseguenza diretta del riscaldamento climatico.

Il redattore ha scritto questo articolo con l'aiuto dell'IA.