L'autore avrebbe apprezzato? Italia: Beethoven X, la sinfonia completata dall'Intelligenza artificiale

SDA

25.9.2023 - 11:47

Quando Beethoven morì, il 26 marzo 1827, lasciò solo qualche pagina di appunti. A completarle ci ha pensato l'intelligenza artificiale. (Foto simbolica)
Quando Beethoven morì, il 26 marzo 1827, lasciò solo qualche pagina di appunti. A completarle ci ha pensato l'intelligenza artificiale. (Foto simbolica)
Keystone

«L'intelligenza artificiale è oggi la massima espressione della creatività dell'uomo dei nostri tempi. Io mi sono emozionato. Penso che Beethoven si riconoscerebbe in questa musica».

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Parla così Mauro Tabasso che il 27 settembre dirigerà l'Orchestra Giovanile del Sermig, chiamata a eseguire la Decima Sinfonia di Beethoven all'apertura della Tech Week, l'evento organizzato da Gedi a Torino.

Non è un normale concerto perché si tratta di un brano che il musicista tedesco non ha mai composto. Quando morì, il 26 marzo 1827, lasciò solo qualche pagina di appunti. A completarle ci ha pensato l'intelligenza artificiale.

La complessa operazione, commissionata dal Karajan Institute di Salisburgo, è stata realizzata da un pool di musicologi e di esperti della Rutgers University del New Jersey.

Beethoven avrebbe apprezzato?

L'Orchestra del Laboratorio del Suono, fondata nel 2000 da Tabasso, eseguirà alle Officine Grandi Riparazioni (OGR) due movimenti della Decima Sinfonia, il terzo e il quarto, della durata di una decina di minuti in tutto.

«C'è una diatriba mai sopita – spiega Tabasso – ma penso che se Beethoven fosse vissuto ai giorni nostri, probabilmente avrebbe utilizzato tutti gli strumenti musicali e tecnologici a sua disposizione per suscitare le emozioni uniche e potenti che la sua musica sa evocare.».

«Per realizzare un brano come questo bisogna essere creativi, sensibili e competenti. Tre talenti che aveva Beethoven. La macchina ha fatto un ottimo lavoro, ma è stato eccezionale chi l'ha portata a produrre questo».

L'orchestra, che Tabasso spera di portare alle OGR al completo, conta di una settantina di elementi di tutte le età.

«La nostra è una realtà inclusiva, un'orchestra didattica, non tradizionale. Per me è importante fare suonare tutti. Abbiamo sperimentato soluzioni funzionali al nostro organico nel rispetto della partitura. Sono disposto ad accettare imperfezioni pur di fare provare a tutti la bellezza di suonare insieme. Hanno già partecipato a eventi importanti, sono sicuro che alla Tech Week daranno il meglio» sottolinea il direttore.