Sicilia Spettacolare eruzione dell'Etna con fontane di lava

ATS / sam

16.2.2021 - 20:30

L'Etna torna a dare spettacolo

L'Etna torna a dare spettacolo

Forte attività esplosiva dal cratere sud-est con colata lavica e pioggia di lapilli.

17.02.2021

Il cielo che all'improvviso si colora di rosso per l'impatto della luce del sole al tramonto su un'enorme nube di cenere lavica; sui paesini dell'Etna fino a Catania «piovono» cenere e lapilli, mentre violenti boati confermano la presenza di fontane di lave nella zona sommitale del vulcano.

È l'Etna innevato che reclama la scena e dà spettacolo con una violenta attività esplosiva dal cratere di Sud-Est che è osservabile a centinaia di chilometri.

E la montagna, «Idda» (Lei) come la chiamano affettuosamente i catanesi, è diventata immediatamente la «diva» dei social network dove impazzano video e filmati della sua attività parossistica dal cratere di Sud-Est. Che dura poco più di un'ora, a partire dalle 16.10, ma che riesce ad affascinare, ad attrarre come solo uno spettacolo della natura può fare.

Soprattutto con le immagini: la grande e grossa nube lavica che si alza per più di un chilometro e che, illuminata dal sole al tramonto, diventa rossa; le fontane di lava che sembrano una «fucina» del mitologico dio Efesto, mentre due colate laviche rosse e incandescenti colano sulla neve bianca come ferite sul vulcano.

Occhi e obbiettivi puntati sul vulcano

Occhi e obbiettivi puntati sull'Etna, anche da Taormina e dalla costa del Siracusano. Grande attenzione alla caduta di cenere e di leggeri, ma taglienti lapilli lavici arrivati fino a Catania e all'aeroporto internazionale «invadendo» la pista e le zone di rullaggio e posteggio dello scalo che ha dovuto sospendere l'attività operativa cancellando o dirottando cinque dei voli in arrivo o partenza.

Il Vincenzo Bellini dovrebbe riaprire domani, se si riuscirà a completare la sua bonifica. La cenere lavica depositatasi durante l'eruzione rende le strade delle zone interessate pericolose e «scivolose», ecco perché alcuni sindaci, compreso quello di Catania, Salvo Pogliese, hanno emesso ordinanze per vietare la circolazione dei mezzi a due ruote e imporre il limite massimo di velocità a 30 chilometri l'ora.

È già in corso la conta dei danni ad automezzi e coltivazioni, per cominciare, causati dai lapilli grossi quasi 10 centimetri, caduti su diversi paesi dell'Etna, come Pedara e Nicolosi. Non risultano, al momento, persone ferite.

Del resto, come accade quasi sempre, la fase «parossistica» dell'eruzione si è tutta concentrata nella zona sommitale, tra i 2.900 e i 3.000 metri di quota dal livello del mare, dove gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania, hanno collocato la sorgente del tremore.

Tutto concentrato nel cratere di Sud-Est

È tutto concentrato nel cratere di Sud-Est, le fontane di lava e l'emissione di cenere lavica. È da quella «bocca» che emerge un trabocco lavico che ha prodotto un modesto collasso del fianco del cono generando un flusso piroclastico che si è sviluppato lungo la parete occidentale della valle del Bove alimentando due grossi «bracci lavici» che si sviluppano nella desertica Valle del Bove.

Viste da lontano le colate che si distanziano tra di loro e si allargano come fossero le dita di una mano sembrano quasi raggiungere, quasi sfiorare, alcuni paesi, ma è un effetto ottico, sono ancora molto lontane. Ma è anche questo lo spettacolo dell'Etna.

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ATS / sam