Terrorismo Italia: imam kosovaro espulso dall'Italia

ATS

2.11.2017 - 12:59

Sono andati a prenderlo a casa, ha lasciato le cinque figlie e la moglie in lacrime e ha seguito i carabinieri in caserma.

Da lì Idriz Idrizovic, 39 anni, kosovaro, predicatore nelle moschee di mezza Lombardia e accusato di proselitismo sulla base di esplicite posizioni integraliste, è stato imbarcato su un aereo ed espulso dall'Italia, direzione Pristina.

È ritenuto "un pericolo per la sicurezza nazionale" e il decreto che lo ha allontano è stato firmato dal ministro dell'interno Marco Minniti, dopo il lavoro di indagine svolto dal Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri.

Ex mujaheddin ai tempi della guerra del Kosovo, Idrizovic è arrivato in Italia una decina di anni fa con la famiglia. Ultimamente si era stabilito a Olgiate Molgora, nella Brianza lecchese, dove è stato trovato lunedì mattina, ma per anni è stato uno dei tanti imam itineranti senza una base fissa.

I carabinieri ritengono che sia stato in contatto con diversi personaggi dell'integralismo islamico, ad esempio con Idriz Bilibani, altro kosovaro arrestato nel suo Paese nel 2014 perché coinvolto in attività terroristiche. Oppure con Husein Bosnic, detto Bilal, bosniaco, personaggio noto da decenni alle cronache, prima appartenente alla brigata Al Mujahid presente nel conflitto balcanico alla fine degli anni '90 e poi, una quindicina di anni dopo, arrestato dalla polizia bosniaca che lo riteneva un elemento di spicco di un'organizzazione che finanziava e reclutava combattenti da inviare sugli scenari di guerra di Iraq e Siria.

Il sospetto è che Idrizovic avesse contatti anche con altri estremisti in Italia e non. L'attività dei carabinieri ha consentito di documentare il proselitismo che portava avanti anche con frequenti collegamenti a un'emittente radiofonica kosovara che trasmette in bassa frequenza solo nella zona del villaggio di Restelica Gora e nel resto del mondo via web e durante i quali leggeva, traduceva e commentava (a modo suo) passi del Corano.

Dall'attività tra Ros e polizia tedesca è risultato poi che il 39enne aveva intessuto rapporti con la comunità islamica kosovara di Dortmund (D) dove si sarebbe recato alla fine del 2016. Quale mese dopo ha chiesto il rilascio della carta di soggiorno per potersi trasferire dall'Italia in Germania per ricoprire il ruolo di imam ma nel luglio scorso le autorità tedesche lo hanno respinto al suo arrivo all'aeroporto di Colonia notificandogli un provvedimento di divieto di ingresso per quattro anni perché considerato "predicatore d'odio" e "salafita coinvolto nella radicalizzazione di combattenti stranieri per lo stato islamico".

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