Tegola per Meloni? Sparo dopo il cenone, il deputato di Fratelli d'Italia Pozzolo è l'unico indagato, ma usa l'immunità per non consegnare gli abiti

SDA / pab

3.1.2024 - 05:00

Lesioni colpose, accensioni pericolose, omessa custodia di armi. Emanuele Pozzolo, di Fratelli d'Italia, è l'unico indagato dalla procura di Biella per quanto avvenuto la notte di Capodanno a Rosazza nei locali della Pro Loco, dove, al termine della serata di festa, un colpo partito accidentalmente dalla sua pistola ha ferito un 31enne. I magistrati della città piemontese parlano di «atto dovuto». Un testimone smentisce la versione del politico.

Anche il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, qui quando riceve l'incarico dalla leader di Fratelli d'Italia, la premier Giorgia Meloni alla formazione del suo governo, era presente al momento dello sparo partito dalla pistola del suo collega di partito Emanuele Pozzolo.
Anche il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, qui quando riceve l'incarico dalla leader di Fratelli d'Italia, la premier Giorgia Meloni alla formazione del suo governo, era presente al momento dello sparo partito dalla pistola del suo collega di partito Emanuele Pozzolo.
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Da testimonianze raccolte dai carabinieri, peraltro, non risulta che altri stessero maneggiando l'arma: la circostanza comunque resta tutta da verificare.

Una risposta arriverà dallo Stub, il test per la ricerca di residui di polvere da sparo.

Nell'immediatezza, Pozzolo non si è sottoposto all'accertamento. Poi ha parlato con alcuni conoscenti e alcune ore più tardi, alle 7:25, i carabinieri hanno potuto procedere.

I ritardi compromettono i test?

I rilievi sono stati effettuati sia sulle mani che sugli indumenti, tra cui un pile e un paio di jeans. Gli abiti non sono stati presi in consegna dai militari perché, secondo quanto si è appreso, il deputato ha sollevato una questione legata all'immunità parlamentare.

Gli investigatori sono comunque certi che il passare delle ore non ha messo a rischio l'attendibilità del test, per il cui esito sono stati interpellati gli specialisti del Ris di Parma.

La versione di Pozzolo contraddetta da un testimone

Alla festa c'erano una trentina di persone, fra cui il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro con la sua scorta.

Pozzolo aveva atteso la mezzanotte in casa con la famiglia, e alla Pro Loco si è presentato intorno all'una e un quarto. Uno dei presenti, interpellato dall'ANSA dopo avere fornito un resoconto ai carabinieri, dice che era «molto allegro».

Tutto è successo veloce

«Ad un certo punto – è il racconto – ha tirato fuori una pistola per farla vedere in giro. Era piccola, sembrava un accendino, e la poteva tenere nel palmo di una mano». Cosa è accaduto lo accerteranno gli inquirenti.

La scena è durata meno di venti secondi. «Non c'è stato nemmeno il tempo – continua il testimone – di chiedergli cosa stessa facendo e magari di mettere via l'arma, visto che nel locale c'era anche dei bambini».

Il proiettile ha raggiunto uno dei presenti, Luca Campana, 31 anni, alla coscia sinistra, genero di uno dei componenti della scorta di Delmastro.

Il sottosegretario in quel momento era fuori, sul piazzale, a prepararsi per la partenza. Sono stati due agenti del suo seguito a prestare i primi soccorsi a Campana e a mettere la pistola in sicurezza.

L'arma è un mini-revolver North American Arms Provo Ut, calibro 22, ed è stata messa sotto sequestro dalla procura. La Procura di Biella intanto procederà alla revoca del porto d'armi a Pozzolo che lo aveva per difesa personale.

Il 31enne ferito deve spostarsi con le stampelle

Dopo essere stato ferito Campana è stato portato in ospedale a Ponderano, dove i medici gli hanno estratto il proiettile dalla parte posteriore della gamba, quasi sotto il gluteo, e lo hanno dimesso con una prognosi di 10 giorni. Finora non ha presentato querela.

La lesione è lieve, ma in questo momento per camminare deve usare le stampelle. Luca convive con la figlia del caposcorta di Delmastro e ha due figli. Lavora come elettricista in una ditta di installazione allarmi ed è considerato un ottimo dipendente.

La pistola la stava maneggiando Pozzolo?

Le indagini ora sono concentrate sulle analisi dei test per rilevare tracce di polvere da sparo e sulle dichiarazioni rese dai partecipanti alla cena. Verifiche verranno fatte anche sulla mini pistola e sul proiettile che ha ferito il 31enne.

Si punta ad accertare l'esatta dinamica dei fatti, capire come è partito lo sparo e chi aveva la pistola in quel momento.

«Non ero io» ha detto Pozzolo ai carabinieri. Ma almeno un teste dice che «la stava maneggiando».