Italia Sottrae 1,6 milioni di euro alla madre malata

SDA

5.6.2021 - 13:06

La guardia di Finanza di Treviso ha denunciato una 37enne che, tra il 2011 e il 2019, si è impossessata di 1,6 milioni di euro sottraendoli all'anziana madre, ricoverata dal 2009 in una casa di cura, della quale era stata nominata amministratrice di sostegno.
La guardia di Finanza di Treviso ha denunciato una 37enne che, tra il 2011 e il 2019, si è impossessata di 1,6 milioni di euro sottraendoli all'anziana madre, ricoverata dal 2009 in una casa di cura, della quale era stata nominata amministratrice di sostegno.
Keystone

La Guardia di Finanza di Treviso ha denunciato una 37enne che, tra il 2011 e il 2019, si è impossessata di 1,6 milioni di euro sottraendoli all'anziana madre, ricoverata dal 2009 in una casa di cura, per la quale era stata nominata amministratrice di sostegno.

I finanzieri sono riusciti a ricostruire le modalità attraverso le quali la donna è riuscita a prosciugare l'intero patrimonio della vittima: ripetuti bonifici in proprio favore, prelevamenti bancomat non giustificati, spese per viaggi, alberghi, abbigliamento, profumeria, ristoranti, investimenti in titoli, oltre a numerose operazioni finanziarie, compiute su conti correnti accesi anche all'estero, finalizzate a far perdere le tracce del patrimonio sottratto alla madre, in cui era confluito, tra l'altro, un risarcimento assicurativo di oltre 1,3 milioni di euro.

A far avviare le indagini è stato il nuovo amministratore di sostegno dell'anziana, nominato nell'ottobre 2019 dopo che il Giudice Tutelare del Tribunale di Treviso aveva rilevato delle anomalie nell'amministrazione, tra cui l' omessa presentazione delle relazioni periodiche sullo stato di salute dell'assistita, oltre che dei rendiconti delle entrate e delle spese sostenute nell'interesse dell'anziana.

Il nuovo amministratore si è subito reso conto di come il rilevante patrimonio personale della vittima si fosse praticamente dissolto in innumerevoli uscite, che nulla avevano a che vedere con le spese riconducibili al ricovero nella casa di cura, dove la donna si trova in stato vegetativo permanente e dunque impossibilitata a gestire i propri beni.

Il pubblico ministero ha ottenuto il sequestro preventivo dei beni dell'indagata: un immobile, una partecipazione societaria e la liquidità bancaria ancora disponibile sui conti correnti.

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