Ospite del Salone del libro di Ginevra Joël Dicker: «Bisogna lottare perché la gente legga»

bu, ats

13.3.2024 - 10:00

Lo scrittore Joël Dicker è stato ospite del Salone del libro di Ginevra.
Lo scrittore Joël Dicker è stato ospite del Salone del libro di Ginevra.
Keystone

Lo scrittore ginevrino Joël Dicker, che è stato ospite del Salone del libro di Ginevra appena conclusosi, ha pubblicato in francese il suo ultimo romanzo «Un animal sauvage». Autore e editore, Dicker dice di non essere combattuto fra le logiche delle sue due attività.

Nel settimo romanzo di Dicker, seguiamo due coppie a Ginevra, la cui vita è minacciata da segreti. Vi si evocano anche la rapina di una gioielleria di lusso e il riciclaggio di denaro.

Questo giallo e thriller psicologico con le sue 400 pagine è un po' meno voluminoso dei precedenti. La sua tiratura è di 450'000 esemplari. L'autore 38enne, di cui diversi precedenti romanzi si sono piazzati al primo posto nelle vendite in Francia e Svizzera romanda, può permettersi una tiratura di questo calibro. L'uscita della traduzione italiana, edita da La nave di Teseo, con il titolo «Un animale selvaggio» è prevista per il 25 marzo.

Dicker è una delle rare star della letteratura in Svizzera romanda, ma anche in Francia. Apprezza il suo statuto? «Lo vivo piuttosto bene. Ho la fortuna di essere attorniato da lettori premurosi», risponde lo scrittore. Confida tuttavia di utilizzare un numero di telefono nascosto.

Il romanziere approfitta anche della sua notorietà per difendere la lettura come lo ha fatto sabato scorso al Salone del libro di Ginevra.

Lottare per la lettura

«Bisogna lottare perché la gente legga», rivendica. «La lettura costruisce il cervello, lo aiuta a sviluppare empatia e senso critico. Ciò permette di capire la posta in gioco di un voto, della vita in società e di resistere alle fake news. Il giorno in cui la gente non leggerà più, ci esporremo a tutti questi pericoli».

Appassionato di fiction e gialli, il ginevrino stima che i suoi lettori, leggendo fra le righe, conoscano il suo punto di vista sul mondo attuale. «Trovo che il romanzo sia uno strumento perfetto per portare il lettore alla riflessione», rileva. Ma non per ribadire dogmi.

La sua vita di scrittore assomiglia a quella che ha sognato? «Fa piacere poter fare questo lavoro che adoro. Al contempo, la realtà è sempre diversa dai sogni di bambino.» Se non avesse scelto di scrivere, immagina che sarebbe diventato avvocato.

Scrittura quotidiana

Nonostante i suoi molteplici ruoli, Dicker scrive tutti i giorni: «Ho sempre fatto così. È il mio quotidiano e occupa gran parte della mia giornata». Di natura estroversa, per terminare un libro non si esilia come un eremita in uno chalet. In media, la redazione di un romanzo gli richiede da due a tre anni.

«Anche se ho aperto la mia propria casa editrice, non sono editore, rimango prima di tutto un autore», afferma.

Quando non scrive, predilige lo sport o la cultura? «Se ho un'ora per rilassarmi, piuttosto sport», spiega Dicker, che è anche un avido lettore.

L'autore di best seller ama anche il cinema. Una miniserie TV, realizzata dal regista francese Jean-Jacques Annaud, era stata tratta dal suo secondo romanzo «La verità sul caso Harry Quebert». Un'esperienza che sarebbe pronto a ripetere, anche se «la concretizzazione rimane complicata, perché i libri generano immagini nella mente del lettore».

Nessun piano di carriera

Infine, quando gli chiediamo se pubblicherà altri scrittori dopo la prova con il procuratore e autore di gialli Nicolas Feuz, Dicker risponde che non stila un piano di carriera. Come quando scrive un libro, avanza nella trama senza un piano prestabilito, afferma.

«Un animal sauvage» è il secondo libro dello scrittore ginevrino edito dalla casa editrice Rosie & Wolfe, che ha lanciato nel 2022. Nessun omicidio vi è commesso e l'autore non ha situato l'intrigo negli Stati Uniti, contrariamente ai suoi libri precedenti.

Dicker è stato ospite d'onore, assieme a Elisa Shua Dusapin e Léonie Bischoff, del Salone del libro di Ginevra venerdì e sabato scorsi per discussioni e una sessione di autografi.

«La verità sul caso Harry Quebert» è stato il romanzo francofono più venduto dell'ultimo decennio nell'editoria francese. Per questo libro, a 26 anni, Dicker ha ricevuto il Gran prix du roman dell'Académie française. I suoi primi sei romanzi, tradotti in circa 40 lingue, tra cui l'italiano, sono stati venduti a circa 15 milioni di esemplari.

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