Frode elettorale Giura: condannati in due a Porrentruy per incetta di voti

pl, ats

5.4.2023 - 12:20

La città di Porrentruy, nel canton Giura.
La città di Porrentruy, nel canton Giura.
Keystone

Condanne con la condizionale per due persone implicate in una vicenda di corruzione elettorale e incetta di voti che lo scorso autunno ha scosso sei comuni giurassiani del distretto di Porrentruy, nella regione dell'Ajoie.

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Il principale accusato è stato condannato con un decreto d'accusa a una pena pecuniaria di 120 aliquote giornaliere e a due multe per complessivi 1500 franchi. Secondo quanto ha reso noto oggi il Ministero pubblico giurassiano, la condanna si riferisce ai reati di corruzione elettorale, frode nonché tentativo di frode elettorale e istigazione all'incetta di voti.

Un secondo imputato è stato condannato a una pena pecuniaria di 60 aliquote, pure sospesa, e a due multe per un totale di 780 franchi. Contro i due decreti d'accusa sono ancora possibili opposizioni ed entrambe le condanne sono sospese per un periodo di quattro anni.

L'istigatore della truffa è un ex deputato del PLR al Parlamento giurassiano, non candidato alle comunali, che era accusato di aver richiesto i servizi del suo conoscente, il quale in vista delle elezioni comunali dello scorso 23 ottobre gli ha procurato, su compenso, 17 buste elettorali.

Il secondo imputato avrebbe di fatto contattato dei cittadini per farsi consegnare le schede elettorali che l'imputato principale ha in seguito compilato con tanto di firme false.

In azione anche nel 2020

Il procuratore generale, contattato da un cittadino, aveva potuto stabilire l'implicazione delle due persone nella raccolta e nella contraffazione di 17 schede elettorali. In seguito, 15 dei 17 elettori erano stati identificati e le buste ritirate dalle urne prima dello spoglio.

Da notare che i voti non venivano assegnati a un solo partito, ma a diversi a seconda del comune interessato. Le sei località interessate sono Porrentruy, Alle, Coeuve, Cornol, Courgenay e La Baroche.

L'indagine ha peraltro rivelato che i due imputati erano già entrati in azione alle elezioni cantonali del 2020 utilizzando la stessa procedura. In quel caso si è risaliti a 7 schede truccate, ma non è stato possibile stabilire a quali liste o candidati siano andati i voti. I due decreti d'accusa tengono conto anche di questi reati.

«Un segnale chiaro»

La condanna dei due protagonisti è «un chiaro segnale contro queste pratiche inammissibili», scrive in una nota la Cancelleria del canton Giura, sottolineando inoltre «l'importanza di denunciare e perseguire azioni contrarie alla democrazia e al corretto svolgimento di votazioni ed elezioni».

Per quel che riguarda le elezioni cantonali del 2020, la Cancelleria sottolinea che le malefatte dei due uomini non hanno avuto alcun effetto sui risultati, né per l'elezione del governo né per il Parlamento.