Museo d'arte Il Kunsthaus di Zurigo fa chiarezza sulla controversa collezione Bührle

sifo, ats

15.12.2021 - 12:32

Il Kunsthaus di Zurigo e la Fondazione Collezione Bührle hanno presentato oggi davanti alla stampa i risultati delle attuali ricerche di provenienza sulle opere.
Il Kunsthaus di Zurigo e la Fondazione Collezione Bührle hanno presentato oggi davanti alla stampa i risultati delle attuali ricerche di provenienza sulle opere.
Keystone

Il Kunsthaus di Zurigo, unitamente alla Fondazione Collezione Bührle, ha tenuto oggi una conferenza stampa per stilare il bilancio annuale e fare chiarezza sulla controversa collezione Bührle, esposta nella nuova ala del museo d'arte zurighese da ottobre.

Il nuovo edificio Chipperfield è stato inaugurato in ottobre, rendendo il Kunsthaus di Zurigo il museo d'arte più grande della Svizzera, ha ricordato l'istituzione.

Aumento visitatori

Christoph Becker, direttore del Kunsthaus, ha presentato le cifre annuali sottolineando in particolare l'aumento delle visite passato da 226'000 a 370'000, malgrado due mesi di chiusura a causa della pandemia. Ciò rappresenta il 30% di visitatori in più nel 2021 rispetto all'anno precedente. Le adesioni al museo sono anch'esse aumentate del 18%.

Conrad Ulrich, presiede ad interim la Zürcher Kunstgesellschaft (ZKG), l'associazione che gestisce le collezioni del museo, in seguito al decesso improvviso di Anne Keller Dubach lo scorso settembre. A fine maggio si terrà l'assemblea generale della ZKG nella quale verrà designato un nuovo presidente.

La collezione Bührle ha un certo peso e viene recepita positivamente dai visitatori, molti dei quali leggono tutti i testi che accompagnano l'esposizione. Il «Digitorial» è uno strumento di mediazione molto usato e apprezzato dai visitatori.

Interesse per la collezione Bührle

La Fondazione Collezione Bührle ha presentato i dettagli delle ricerche sulla provenienza che sono state trasmesse al museo. A gennaio, una versione più completa di queste indagini verrà implementata sul sito del Kunsthaus.

Sono 203 le opere della collezione esposte nel museo. La provenienza di 90 di queste non ha potuto essere completamente appurata ma è oggetto delle attuali ricerche.

Joachim Sieber, responsabile della commissione di ricerca della provenienza delle opere, ha indicato che sono stati introdotti accanto ai dipinti dei codici QR che ne indicano la provenienza, con le informazioni di quando, come e dove l'opera è stata acquisita nonché la ragione.

L'archivio Bührle, che si trova oggi nella biblioteca del Kunsthaus ed è consultabile dal pubblico, ha finora suscitato solo un modesto interesse.

In parallelo, una commissione di esperti indipendenti commissionata dalla ZKG è incaricata di verificare la pertinenza della metodologia e della procedura seguite dalla Fondazione Collezione Bührle nonché l'esattezza della presentazione dei risultati, precisa la nota.

«Non è una collezione nazista»

La collezione Bührle è sospettata di contenere arte depredata. Emil Georg Bührle era diventato l'uomo più ricco della Svizzera grazie ai traffici di armi durante e dopo la Seconda Guerra mondiale.

Nel novembre 2020, uno studio dell'università di Zurigo ha attestato che la creazione della sua collezione di livello mondiale è stata resa possibile dall'immensa fortuna accumulata con il materiale bellico.

A questo proposito Lukas Gloor, direttore della Fondazione Collezione Bührle, ha affermato in conferenza stampa che «Emil Bührle era vicino ai nazisti ma la sua collezione non è nazista». Secondo lui si tratterebbe infatti di una collezione degli anni 1950, «una sorta di nuovo inizio dopo la guerra».

Alexander Jolles, presidente della Fondazione Collezione Bührle ha inoltre indicato che «si dovrebbe considerare il contesto».

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