Coronavirus Lancet: «Le accuse alla Cina coprono gli errori in Occidente»

ats

5.8.2020

Immagine d'illustrazione
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KEYSTONE/EPA/CENTERS FOR DISEASE CONTROL AND PREVENTION HANDOUT

Incolpare la Cina per questa pandemia significa riscrivere la storia del Covid-19 e minimizzare i fallimenti delle nazioni occidentali. Lo sostiene Richard Horton, direttore della rivista medica The Lancet.

«L'attuale ondata di sentimento anti-cinese si è ora evoluta in una spiacevole, anche razzista, sinofobia, che minaccia la pace e la sicurezza internazionale», afferma Horton in un editoriale pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian.

«Nei momenti di tensione geopolitica è sicuramente meglio intensificare, non indebolire, le relazioni personali e istituzionali. È sicuramente meglio costruire una migliore comprensione tra i popoli», ha scritto Horton.

«Gli 1,4 miliardi di persone della Cina non sono immuni dagli shock economici che stanno attualmente colpendo il mondo. Una pandemia è un momento di solidarietà tra i popoli, non di conflitto tra i governi», ha detto, aggiungendo che una pandemia è un momento di «conciliazione, rispetto e onestà tra amici».

Appello alla medicina per un nuovo patto tra le nazioni

Invece di alimentare una nuova guerra fredda tra l'Occidente e la Cina il dottor Horton ha fatto appello alla medicina per contribuire a stabilire un nuovo patto tra le nazioni. Ha anche elogiato gli scienziati cinesi che hanno agito "in modo deciso e responsabile" per proteggere la salute del popolo cinese dal Covid-19.

«Hanno consigliato presto un lockdown per tagliare le linee di trasmissione virale. Hanno attuato rigorose politiche di distanziamento fisico per ridurre la mescolanza sociale. E hanno costruito ospedali temporanei per espandere la capacità dei letti e per consentire lo smistamento dei pazienti più malati in terapia intensiva», ha scritto Horton.

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