Fino a marzoLe stampe «divine» di Rembrandt da (ri)scoprire a Ginevra
bu, ats
27.12.2023 - 15:40
Nel recentemente rinnovato Museo internazionale della Riforma (MIR) di Ginevra sono esposte fino a marzo le stampe bibliche di Rembrandt (1607-1669). Con Van Gogh e Mondrian era uno dei soli grandi pittori protestanti.
Keystone-SDA, bu, ats
27.12.2023, 15:40
27.12.2023, 15:48
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Con più esposizioni temporanee e conferenze, il MIR, rimasto chiuso per due anni a causa di lavori di rinnovo, intende far tornare i visitatori. «Due di questi sono venuti apposta da Bruxelles per questa esposizione consacrata a Rembrandt», ha detto a Keystone-ATS il direttore del museo Gabriel de Montmollin.
Fra le 70 stampe proposte al pubblico fino al 17 marzo, c'è anche l'ultimo autoritratto che Rembrandt ha inciso. «Si rappresenta così com'è e non nella maniera in cui vorrebbe vedersi. Il pittore olandese è anche spesso visto come attore nelle sue stesse incisioni», afferma il direttore.
Nel XVII secolo – dopo il Rinascimento (XIV-XVII secolo) -, la pittura o incisione religiosa non è più l'attività principale degli artisti. Fra le 314 incisioni fatte da Rembrandt, 89 sono religiose e la maggioranza d'ispirazione biblica.
Più stampe di uno stesso dipinto
«Non le faceva né per sé né per la Chiesa, ma per guadagnarsi da vivere». Molto apprezzato come pittore quando era in vita, Rembrandt fu in grado di utilizzare le incisioni per vendere diverse copie dello stesso dipinto.
Essendo grande collezionista di stampe – ne possedeva quasi 4000 -, ma anche di oggetti provenienti dalle stazioni commerciali olandesi nelle colonie, aveva grandi necessità finanziarie.
«È un personaggio molto reale, con una vita sentimentale piuttosto attiva. Per esempio, dopo la morte della moglie viveva con la sua domestica, cosa che lo mise nei guai con la chiesa riformata dell'epoca», spiega il direttore.
Le opere testimoniano della prossimità della vita così com'è. «Se prendiamo, ad esempio, l'incisione di Adamo ed Eva, non sono giovani idealizzati, ma personaggi che invecchiano: da agli spettatori della sua epoca la capacità di proiettarsi», prosegue il neocastellano.
Clientela varia
Il calvinismo, religione ufficiale della Repubblica delle Sette Province Unite ai tempi di Rembrandt, è contraria alla rappresentazione visiva della Bibbia. Ma se questo divieto è strettamente applicato nelle chiese, le collezioni d'arte religiosa non sono bandite, si legge nel catalogo d'esposizione.
«C'è quindi una privatizzazione dell'impiego di motivi biblici, ciò che lascia un campo d'ispirazione più largo, contrariamente all'epoca cattolica, dove la rappresentazione biblica era molto codificata», ricorda il direttore del MIR.
Rembrandt ha una clientela varia, composta da riformati, ma anche da ebrei o da cattolici. I riformati rappresentano solo il 20% della popolazione olandese dell'epoca. L'artista olandese propone così delle natività, delle Vergini con bambino per un pubblico cattolico. Ma le umanizza, dissacrandole per attirare anche gli acquirenti protestanti.
Natività con due buoi
Rembrandt ha rappresentato anche scene bibliche che non erano mai state figurate prima nella storia dell'arte. Il pittore olandese ha, ad esempio, realizzato una Natività con due buoi (e non un asino e un bue come si fa generalmente) poiché l'asino non è mai stato menzionato nella Bibbia, eccetto in alcuni testi apocrifi.
Per realizzare le sue stampe, Rembrandt si è basato su tre bibbie: la «Vulgate» in latino, la prima bibbia tradotta in olandese, – partendo da quella di Olivétan, ovvero dalla prima bibbia tradotta in francese a Neuchâtel nel 1535 – e la bibbia degli Stati.
Il MIR presenta ciascuna di queste edizioni, nonché tutte le prime edizioni delle bibbie in italiano, francese, tedesco, inglese e olandese, nella sua esposizione permanente «Una storia della Riforma».
Anche se la Riforma respinge l'immagine – «Quello che contestano i protestanti, è la superstizione legata alle immagini»-, questa riveste un'importante portata pedagogica. Appena un secolo dopo la Riforma, solo il 10% della popolazione sa leggere. Numerose sono donne, che Rembrandt raffigura con un libro in mano.