Studio«Dimmi come parli e ti dirò se la tua ditta sta guadagnando»
hm, ats
10.3.2023 - 16:01
Il modo di esprimersi di un manager può dare sottili e inconsapevoli indicazioni sugli utili aziendali, informazioni che gli investitori possono poi tradurre in moneta sonante, agendo di conseguenza sui mercati?
Keystone-SDA, hm, ats
10.03.2023, 16:01
10.03.2023, 16:12
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La domanda è al centro di uno studio realizzato da ricercatori tedeschi, di cui riferisce oggi il Tages-Anzeiger.
Gli studiosi dell'università di Bochum, guidati da Doron Reichmann, hanno analizzato le voci di numerosi dirigenti, esaminando oltre 8000 teleconferenze tenute tra il 2015 e il 2020 da società statunitensi quotate in borsa. Obiettivo: verificare in quale misura le espressioni vocali fornissero un'indicazione sui futuri risultati aziendali e stabilire fino a che punto è possibile prevedere gli utili delle imprese.
«Il management ha sempre conoscenze superiori a quelle di un investitore», spiega Reichmann in un'intervista alla testata zurighese. «La domanda ora è: come possiamo entrare in possesso di queste conoscenze? Le voci dei manager possono aiutarci. Il processo vocale è molto complesso, richiede ad esempio una moltitudine di muscoli in movimento. Le minime fluttuazioni di umore si riflettono nella voce. In altre parole probabilmente non possiamo evitare che ciò che crediamo o proviamo si rifletta in ciò che diciamo».
Certo i dirigenti sono oggigiorno perfettamente preparati. «Si fanno scrivere le risposte a decine di domande e le provano a voce. Possiamo quindi supporre che la parola detta sia stata anche provata. Il processo di comunicazione, d'altra parte, è così complesso che i manager non possono controllare ogni minima sfumatura della loro voce. Abbiamo pubblicato uno dei primi studi per dimostrare che la voce contiene informazioni rilevanti per il mercato azionario».
«Il nostro modello non è una macchina della verità», mette in guardia il ricercatore. «Direi piuttosto che si occupa di sfumature e mostra quanto sia realistica un'affermazione. Ad esempio: quanto è soddisfatto il management dello stato dell'azienda?».
Quindi – chiede l'intervistatore – se un dirigente crede davvero nella sua dichiarazione, anche se è completamente irrealistica, allora non risalta nel modello? «Sì, potrebbe essere così», risponde lo specialista. «Potrei immaginare che il nostro modello fornisca indicazioni false nel caso di persone particolarmente ottimiste. È ancora lontano dalla perfezione. Ma siamo più precisi di tutti i modelli precedenti. Penso che ora dovrebbero essere condotti molti altri studi. Ci sono ancora tante domande aperte: cosa succede ai manager con determinati tratti di personalità? Le donne reagiscono in modo diverso dagli uomini?».
C'è anche la questione dell'esprimersi in un idioma che non è il proprio. «Non abbiamo ancora analizzato questo aspetto, ma sarebbe certamente interessante indagare se qualcuno è forse più insicuro se non parla nella sua lingua madre», osserva a questo proposito Reichmann.
«I nostri modelli sono più precisi del 13% rispetto al lancio di una moneta. Quindi, se li applico a un grande insieme di dati, possono essere utili, ma per un singolo caso, la percentuale di successo è ancora troppo bassa», prosegue l'esperto. L'approccio potrebbe però essere utile ad esempio a un'autorità di vigilanza. «Essa esamina le cifre chiave ufficiali: perché non dovrebbe cercare di ottenere ulteriori informazioni dalla voce? Si potrebbero avere indicazioni su quali imprese esaminare successivamente in dettaglio».
Per sviluppare il modello i ricercatori hanno analizzato le voci dei responsabili delle società, confrontandole con i dati aziendali successivi. «Possiamo dimostrare di essere in grado di prevedere gli utili delle imprese meglio dei modelli che utilizzano solo i dati aziendali».
«Non possiamo capire esattamente come il nostro modello arrivi ai risultati, ma sappiamo che offre informazioni», afferma l'intervistato. «Può avere a che fare con lo stress o l'entusiasmo. Se un dirigente dice che l'anno prossimo l'azienda avrà un fatturato superiore del 5% e ne è sicuro, questo si rifletterà nella voce. Ma può anche darsi che non creda che ciò avverrà, e anche questo avrà conseguenze sulla sua espressione vocale.
«Possiamo dimostrare di aver ottenuto risultati superiori al mercato del 9% durante i periodi di test: si tratta di una cifra considerevole. Quindi i nostri modelli offrono un valore aggiunto economico», conclude lo studioso.