Terrorismo Melbourne: progettarono strage, tre condanne

ATS

29.11.2019 - 08:35

Uno dei tre condannati.
Uno dei tre condannati.
Source: KEYSTONE/EPA AAP/JAMES ROSS

Sono stati condannati in via definitiva a pene severe, in due a 38 anni di carcere, un terzo a 22 anni, tre fondamentalisti islamici che avevano progettato nel 2016 un attacco terroristico in grande stile a Melbourne, in Australia. Lo riferisce la Bbc.

Allora tutti sui 20 anni di età e ispirati dalla propaganda dell'Isis e dagli attentati che avevano da poco colpito Parigi e Berlino, volevano uccidere il maggior numero di persone possibile, agendo in pieno centro durante le feste di Natale. Le autorità australiane parlarono all'epoca di «una delle minacce terroristiche più sostanziali per l'Australia negli ultimi anni».

Ora Abdullah Chaarani e Ahmed Mohamed sono stati condannati a 38 anni di carcere, Hamza Abbas a 22 anni. Arrestati con altre quattro persone poco prima della data scelta per l'attentato, sono stati processati in primo grado lo scorso anno e condannati dopo aver ammesso i loro crimini, definiti dal giudice della Corte Suprema Christopher Beake «un assalto ai valori fondamentali della nostra società». Un quarto uomo, Ibrahim Abbas, considerato il capofila del gruppo, è stato condannato l'anno scorso a 24 anni.

Il gruppo voleva colpire – hanno ricordato i pubblici ministeri – vari obiettivi in contemporanea, come avvenuto a Parigi: Federation Square, Flinders Street Station e altri punti di aggregazione nel centro della città, usando machete, pistole e giubbotti esplosivi improvvisati.

L'attacco fu sventato dalla polizia grazie alle intercettazioni di sms ed e-mail in cui, tra l'altro, si definiva 'bello' il piano criminale. I giovani hanno ammesso di essersi radicalizzati dopo aver visto i video dell'Isis online. Chaarani e Mohamed non potranno beneficiare della libertà condizionale prima di avere trascorso almeno 28 anni in carcere. Hamza Abbas, fratello dell'ideatore dell'attacco, ha ottenuto una condanna più lieve dopo che i suoi avvocati hanno sostenuto che aveva «una intelligenza limitata» e non era in grado di comprendere la portata di quanto pianificato.

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