Messico È morta Rosario Ibarra, una vita per i desaparecidos

SDA

17.4.2022 - 08:18

È morta l'attivista messicana Rosario Ibarra, che da decenni lotta per la verità sui desaparecidos. Immagine risalente al 2003.
È morta l'attivista messicana Rosario Ibarra, che da decenni lotta per la verità sui desaparecidos. Immagine risalente al 2003.
Keystone

La Commissione nazionale per i diritti umani (Cndh) ha annunciato ieri la morte a 95 anni di Rosario Ibarra de Piedra, «leggendaria attivista sociale» e pioniera nella ricerca degli scomparsi in Messico.

La sua attività è iniziata dalla seconda metà degli anni '70, quando nascevano in Argentina le Madri di Plaza de Mayo, determinate a ritrovare i loro figli 'desaparecidos' della dittatura.

Nata nel 1927 a Saltillo, nello Stato di Coahuila, Ibarra è universalmente nota per il suo coraggio nell'affrontare le avversità, e anche per essere stata la prima donna candidata alla Presidenza della Repubblica – nel 1982 e nel 1988 – per il Partito rivoluzionario dei lavoratori (Prt), ora estinto.

Ma certamente l'evento che segnò la sua vita fu la scomparsa forzata del figlio Jesús Piedra Ibarra, accusato di essere un sospetto guerrigliero del gruppo 'Lega 23 settembre', che nel 1974, a soli 19 anni, fu arrestato a Monterrey dalla polizia che lo consegnò all'esercito.

Fu questo episodio che spinse la donna a fondare nel 1977 il Comitato per la difesa dei prigionieri, perseguitati, scomparsi ed esiliati politici, che prese poi il nome di Comitato Eureka!

Localizzate più di 148 persone

Via Twitter la Cndh ha ricordato che questo Comitato dalla sua creazione è riuscito a localizzare più di 148 persone, onorando lo slogan delle sue militanti rivolto alle forze dell'ordine: 'Vivi li avete portati via, vivi li rivogliamo!'.

Guidato da Ibarra, il Comitato Eureka! ha realizzato ripetute manifestazioni e sciopero della fame per ottenere una amnistia per i detenuti politici e la presentazione in vita degli scomparsi.

Grazie a questa pressione il presidente José López Portillo promulgò nel 1978 una legge sull'amnistia attraverso cui 1.500 detenuti politici ritrovarono la libertà e 57 esuli rientrarono in Patria.

Più volte candidata al Premio Nobel per la pace, nel 2019, all'età di 92 anni ottenne dal Senato messicano la Medaglia 'Belisario Domínguez', in riconoscimento del lavoro di attivista e difensore dei diritti umani per oltre 40 anni.