Violenze sistematiche #Metoo nel calcio USA, abusi e molestie sulle giocatrici

SDA

3.10.2022 - 22:00

Abusi sessuali e psicologici sistematici e diffusi ai livelli più alti del calcio professionistico femminile negli Stati Uniti, con dirigenti, istituzioni e coach che hanno ignorato per anni le denunce delle giocatrici.
Abusi sessuali e psicologici sistematici e diffusi ai livelli più alti del calcio professionistico femminile negli Stati Uniti, con dirigenti, istituzioni e coach che hanno ignorato per anni le denunce delle giocatrici.
Keystone

Abusi sessuali e psicologici sistematici e diffusi ai livelli più alti del calcio professionistico femminile negli Stati Uniti, con dirigenti, istituzioni e coach che hanno ignorato per anni le denunce delle giocatrici.

Keystone-SDA

Dopo lo scandalo nel mondo della ginnastica a stelle e strisce, scoppia il caso #Metoo nello sport diventato sempre più popolare tra il pubblico americano, soprattutto dopo la vittoria ai Mondiali della nazionale femminile.

A rivelare la ''pervasività'' delle molestie nel calcio delle donne è un'inchiesta commissionata dalla US Soccer Federation all'ex vice procuratrice generale Sally Q. Yates.

Un'indagine approfondita, durata oltre un anno, che adesso rischia di far saltare molte teste tra gli allenatori accusati di abusi ma anche tra i dirigenti che li hanno coperti.

Non solo violenze fisiche

Le oltre 100 giocatrici interpellate hanno descritto un sistema malato fatto di «Commenti a sfondo sessuale, avances e contatti indesiderati fino ad arrivare a rapporti non consenzienti'» da parte dei coach nei confronti delle loro atlete.

E non si tratta solo di violenza fisica ma anche psicologica con «prediche degradanti, manipolazioni e ritorsioni contro coloro che hanno tentato di farsi avanti» all'ordine del giorno. «La nostra indagine ha rivelato una lega calcio in cui gli abusi – verbali ed emotivi – e le molestie sessuali sono diventati sistemici, coinvolgendo più squadre, allenatori e vittime».

Istituzioni incapaci?

L'inchiesta, che riguarda oltre 11 squadre e 200 tra vittime e carnefici, punta inoltre il dito contro la lega calcio maschile e femminile, e i loro dirigenti che «hanno preferito evitare eventuali contenziosi da parte degli allenatori a scapito della sicurezza e del benessere delle giocatrici».

Istituzioni che non sono state in grado di imporre delle misure per prevenire e affrontare eventuali abusi e molestie anche se, rivela l'indagine, in privato molti dirigenti ne hanno ammesso la necessità.

Un precedente molto conosciuto

Non è la prima volta che si parla del tema delle violenze nel calcio femminile a stelle e strisce.

Un anno fa Paul Riley, allenatore inglese 58enne Carolina Courage, era stato esonerato dopo le denunce di abusi sessuali da parte di due giocatrici grazie all'intervento dell'azionista di maggioranza del club, la stella del tennis Naomi Osaka.

Dopo questo episodio le campionesse mondiali Megan Rapinoe e Alex Morgan attaccarono la lega di calcio femminile invitando i suoi dirigenti a prendere provvedimenti contro una piaga dello sport a stelle e strisce e non solo.

Il «mostro» della ginnastica

Negli ultimi anni il caso più clamoroso è stato quello della nazionale di ginnastica artistica americana, con la fuoriclasse e campionessa olimpica Simone Biles fra le atlete che hanno subito e denunciato gli abusi dell'osteopata Larry Nassar.

Il «mostro» della ginnastica Usa, colpevole di aver molestato per anni oltre 500 ragazze e donne, è stato condannato a 176 anni di carcere ma, anche dopo quest'inchiesta, restano le domande su come si possa combattere la diffusione di soprusi e violenze che troppo spesso passano sotto silenzio.