Si è spenta ieri all'età di 74 anni la scrittrice svizzera Mariella Mehr. Di etnia jenisch, era nata a Zurigo nel 1947. Lo ha reso noto oggi, martedì, il suo editore Limmat Verlag.
06.09.2022, 17:04
06.09.2022, 17:08
SDA
La sua opera letteraria è strettamente legata alla sua biografia. Fu sottratta da bambina alla famiglia in ossequio al programma di Pro Juventute svizzera «figli della strada», in vigore dal 1927 al 1972, subendo stupri, internamenti, elettroshock e, all'età di 18 anni, dopo avere avuto un figlio che le venne tolto, la sterilizzazione forzata.
Ha pubblicato il suo primo romanzo, «Steinzeit» ("Silviasilviosilvana"), nel 1981. Sono diversi i riconoscimenti che le sono stati attribuiti, tra cui nel 1998 un dottorato honoris causa dall'Università di Basilea per il suo lavoro di scrittrice e il suo impegno politico, nel 2012 il prestigioso Premio ProLitteris per l'insieme della sua opera e nel 2016 il Premio letterario grigionese. Nel 2018 ha ottenuto il Premio Anna Göldi per i diritti umani.
In traduzione italiana sono apparsi Steinzeit (Guaraldi, 1995), Il marchio (Tufani, 2001), Labambina (Effigie, 2006) e Accusata (Effigie, 2008) oltre a diverse raccolte poetiche.