Una foto d'archivio della NASA mostra il pilota del Modulo di comando Michael Collins che si esercita nel simulatore al Kennedy Space Center, in Florida, il 19 giugno 1969.
L'equipaggio di "Apollo 11" con, da sinistra, il comandante Neil Armstrong, Michael Collins e il pilota di lander Edwin E. Aldrin "Buzz", ripresi il 1 maggio 1696.
Nella foto fornita dalla NASA, del 20 luglio 1969, data della prima volta dell'uomo sulla Luna, si vedono gli astronauti dell'Apollo 11 Neil Armstrong ed Edwin E. "Buzz" Aldrin mentre piantano la bandiera degli Stati Uniti sulla superficie lunare.
Questa famosissima immagine, fornita dalla NASA e scattata sempre il 20 luglio 1969, mostra il primo passo dell'astronauta Buzz Aldrin sulla Luna.
Il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, a destra, in questa immagine del 24 luglio 1969, sta parlando con gli astronauti di "Apollo 11" Neil Armstrong, Michael Collins e Edwin E. Aldrin "Buzz", da sinistra, nel loro contenitore di quarantena a bordo della nave della Marina degli Stati Uniti "USS Hornet" dopo il ritorno dal primo sbarco sulla luna.
In questa foto, datata 20 luglio 2009, gli astronauti dell'Apollo 11, da sinistra, Buzz Aldrin, Michael Collins e Neil Armstrong nello Studio Ovale della Casa Bianca a Washington, in occasione del 40mo anniversario dello sbarco sulla luna.
L'astronauta statunitense Michael Collins fotografato nello Studio Ovale della Casa Bianca, accolto dal presidente in carica degli Stati Uniti Donald Trump, in occasione del 50mo anniversario dello sbarco sulla luna.
È morto Michael Collins, uno dei tre astronauti dell'Apollo 11
Una foto d'archivio della NASA mostra il pilota del Modulo di comando Michael Collins che si esercita nel simulatore al Kennedy Space Center, in Florida, il 19 giugno 1969.
L'equipaggio di "Apollo 11" con, da sinistra, il comandante Neil Armstrong, Michael Collins e il pilota di lander Edwin E. Aldrin "Buzz", ripresi il 1 maggio 1696.
Nella foto fornita dalla NASA, del 20 luglio 1969, data della prima volta dell'uomo sulla Luna, si vedono gli astronauti dell'Apollo 11 Neil Armstrong ed Edwin E. "Buzz" Aldrin mentre piantano la bandiera degli Stati Uniti sulla superficie lunare.
Questa famosissima immagine, fornita dalla NASA e scattata sempre il 20 luglio 1969, mostra il primo passo dell'astronauta Buzz Aldrin sulla Luna.
Il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, a destra, in questa immagine del 24 luglio 1969, sta parlando con gli astronauti di "Apollo 11" Neil Armstrong, Michael Collins e Edwin E. Aldrin "Buzz", da sinistra, nel loro contenitore di quarantena a bordo della nave della Marina degli Stati Uniti "USS Hornet" dopo il ritorno dal primo sbarco sulla luna.
In questa foto, datata 20 luglio 2009, gli astronauti dell'Apollo 11, da sinistra, Buzz Aldrin, Michael Collins e Neil Armstrong nello Studio Ovale della Casa Bianca a Washington, in occasione del 40mo anniversario dello sbarco sulla luna.
L'astronauta statunitense Michael Collins fotografato nello Studio Ovale della Casa Bianca, accolto dal presidente in carica degli Stati Uniti Donald Trump, in occasione del 50mo anniversario dello sbarco sulla luna.
Michael Collins, uno dei tre membri dell'Apollo 11 che nel 1969 conquistò la Luna, è morto all'età di 90 anni.
Lo ha reso noto la famiglia. A differenza degli altri due membri della spedizione, Armstrong e Aldrin, Collins non mise piede sul satellite terrestre.
È quindi diventato celebre come 'l'uomo più solo', rimasto nell'orbita lunare a pilotare il modulo di comando Columbia della missione Apollo 11, mentre i suoi colleghi Neil Armstrong e Buzz Aldrin erano i primi uomini a camminare sulla Luna.
L'astronauta Michael Collins, però, ricordando quella missione storica non ha mai avuto rimpianti: «Sono onorato di aver avuto quel posto. Non mi sono sentito solo e abbandonato, ma parte di ciò che accadeva sulla superficie lunare. I posti erano tre, quindi la mia presenza era necessaria come quella degli altri due», aveva detto in un'intervista alcuni anni fa.
Nato a Roma il 31 ottobre 1930
Morto a 90 anni vicino alla sua famiglia, Collins è il secondo astronauta della missione Apollo 11 ad andarsene, dopo Armstrong. Resta soltanto Aldrin, il secondo uomo ad avere camminato sulla Luna, con i suoi 91 anni e le cravatte decorate con stelle e pianeti.
Nato a Roma il 31 ottobre 1930 in quanto suo padre era addetto militare all'Ambasciata, Collins si era laureato ad Havard e aveva iniziato la carriera come pilota sperimentale dell'Aviazione americana.
Era stato selezionato dalla Nasa nel 1963, nel terzo corpo astronauti dell'agenzia spaziale americana. Nemmeno tre anni più tardi, nel luglio 1966, aveva affrontato il primo volo con la Gemini 10, nella quale era diventato il primo americano protagonista di due passeggiate spaziali.
«La cosa che ricordo di più è la Terra da lontano»
La sua seconda e ultima volta nello spazio era stata la missione Apollo 11, della quale aveva ideato lo stemma e nella quale era stato il primo uomo a restare da solo in orbita intorno alla Luna. Era la Terra a fargli compagnia: «La cosa che ricordo di più è l'immagine della Terra vista da lontano, piccola, molto luminosa, blu e bianca. Splendente, bella, serena e fragile».
Appena un anno dopo quella missione storica Collins lasciava la Nasa e ripensando ai primati della sua carriera diceva: «La fortuna ha governato il 90% della mia vita. Sono arrivato al momento giusto, sono sopravvissuto a una carriera pericolosa e ho trovato il successo, scrivete 'fortunato' sulla mia lapide».
Nel 1970 aveva lavorato nel Dipartimento di Stato americano e dal 1971 al 1978 era stato il primo direttore del Museo Nazionale dell'Aeronauta e dello Spazio, uno dei più importanti del mondo per la storia dell'aeronautica e dell'astronautica, dove è possibile vedere l'aereo dei fratelli Wright e il modulo di comando Columbia dell'Apollo 11. In seguito ha lavorato nell'industria privata e ha scritto molti libri sullo spazio.
Era malato da tempo
Malato da tempo, è morto vicino alla sua famiglia. «Ha passato i suoi ultimi giorni in pace, con i suoi congiunti al fianco", hanno scritto i familiari. "Mike ha sempre affrontato le sfide della vita con grazia e umiltà, e ha affrontato allo stesso modo quest'ultima sfida».
La Nasa ha scelto di ricordarlo con una delle sue frasi più incisive: «L'esplorazione non è una scelta, è un imperativo» e «l'unica cosa che meriti di essere ricordata è quale tipo di civiltà abbiamo creato noi Terrestri e se ci siamo avventurati o meno in altre parti della galassia».