Stati UnitiMorto l'ex e controverso arcivescovo Rembert Weakland
SDA
23.8.2022 - 17:39
Rembert Weakland, un prelato progressista che per 25 anni resse l'arcidiocesi di Milwaukee in Wisconsin, è morto nella sua casa di Clement Manor a 95 anni.
23.08.2022, 17:39
23.08.2022, 17:47
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Weakland fu costretto a dimettersi alla vigilia della pensione per aver pagato quasi mezzo milione di dollari a un uomo con cui aveva avuto una relazione segreta.
In una lunga carriera all'interno della Chiesa, Weakland era stato anche capo mondiale dell'ordine dei Benedettini. L'ex arcivescovo era gay, probabilmente il primo vescovo cattolico ad ammettere volontariamente di essere omosessuale.
Nella primavera 2002, quando era il capofila della Chiesa americana progressista spesso in contrasto con la Santa Sede, era stato costretto alle dimissioni e a un drammatico mea culpa dal pulpito per aver pagato un ex seminarista con cui aveva avuto una relazione oltre vent'anni prima.
La Santa Sede si occupa «più dei preti pedofili che delle loro vittime»
Tornato a vita privata, qualche anno dopo, l'alto prelato aveva attaccato il Vaticano per la linea dura adottata contro l'omosessualità: «Se diciamo che Dio è amore, come si spiega che 400 milioni di persone al mondo sono gay? E perché le religioni del mondo, come fa il cattolicesimo, dicono a questi milioni di persone che devono vivere tutta la vita senza poter esprimere l'amore fisico?», aveva detto nel 2009 in una intervista al «New York Times» destinata a far scalpore.
Accusava infatti la Santa Sede di preoccuparsi «più dei preti pedofili che delle loro vittime».
Weakland era un intellettuale: parlava sei lingue ed era un pianista acclamato. Autore di una decina di libri e di prese di posizione controverse in materia di aborto, politiche sociali, diritti dei gay, ecumenismo, liturgia e poteri dei vescovi, aveva scoperto le sue tendenze omosessuali quando era adolescente.
Ma aveva ammesso di averle soppresse fino a quando era diventato arcivescovo, quando aveva avuto relazioni con molti uomini perché «la solitudine, a quel punto, era diventata molto forte».
Uno di questi uomini, l'ex seminarista Paul Marcoux, lo aveva accusato di molestie nel 2002 nel corso di una trasmissione televisiva rivelando anche di aver ricevuto dall'arcidiocesi 450mila dollari per comprare il suo silenzio. Lo scandalo di sesso e soldi si era abbattuto come una meteora sull'arcivescovo: all'indomani dell'intervista sulla Abc, il Vaticano aveva fatto sapere che aveva accettato le sue dimissioni.