Criminalità Morto Samuel Little, il più prolifico serial killer statunitense

SDA

31.12.2020 - 11:45

Samuel Little, considerato il serial killer più prolifico degli Stati Uniti, è morto all'età di 80 anni.
Samuel Little, considerato il serial killer più prolifico degli Stati Uniti, è morto all'età di 80 anni.
Keystone

Samuel Little, descritto dall'FBI come il serial killer più prolifico nella storia degli Stati Uniti, è morto all'età di 80 anni in un ospedale della California. Lo riporta la Bbc.

Little stava scontando l'ergastolo per l'omicidio di tre donne, ma ad oggi l'uomo aveva confessato di averne uccise 93 tra il 1970 e il 2005 in 19 Stati diversi, all'Arizona alla California, dalla Florida al Texas. Tutte le vittime erano persone vulnerabili, come prostitute o tossicodipendenti.

Ex pugile, Little avrebbe messo fuori combattimento le sue vittime prendendole a pugni prima di strangolarle, il che significa che non c'erano sempre segni evidenti – come ferite da arma da fuoco – che si trattasse di un omicidio.

Per questo, molti decessi sono stati erroneamente classificati come dovuti ad una overdose o accidentali e non sono mai stati indagati.

Inchiodato dal DNA

Alcuni corpi non sono mai stati trovati, ha detto l'FBI. Le confessioni di Little sono state ritenute «credibili» dagli analisti che hanno anche diffuso immagini delle vittime disegnate dallo stesso Little mentre era in prigione.

Little è stato arrestato nel 2012 per droga in Kentucky ed estradato in California, dove è stato sottoposto al test del DNA. La sua fedina penale era già lunga, con reati che vanno dalla rapina a mano armata allo stupro.

I risultati del DNA lo collegarono a tre omicidi irrisolti tra il 1987 e il 1989 nella contea di Los Angeles. Al processo si dichiarò non colpevole, ma alla fine è stato condannato a tre ergastoli consecutivi, senza possibilità di libertà condizionale.

Attirato dal tipo di collo delle vittime

Gli investigatori finora sono riusciti a legarlo all'assassinio di 60 donne. Le vittime di Little avevano tutte lo stesso identikit: donne disadattate, vulnerabili, la cui vita era per strada, come la madre che lui stesso, originario della Georgia, ricorda col soprannome di «Lady of the night».

Il killer, una vita di espedienti, ai margini, andava a caccia di senza tetto, prostitute, tossicodipendenti e le finiva quasi sempre strangolandole, complice il buio della notte.

Tra le carte processuali si legge anche che sceglieva le donne da «sacrificare» dal tipo di collo. A volte prima di soffocarle le rapiva e le portava in luoghi isolati.

Molti casi resteranno irrisolti

È una ricostruzione difficile, minuziosa, che dura da decenni quella degli investigatori, con gli uomini dell'Fbi che Stato per Stato hanno messo a punto una mappa degli omicidi accertati e di quelli rivendicati da Little. Una mappa geografica che copre gran parte del paese e composta da tante caselle che si vanno riempiendo con i volti delle vittime man mano che un caso viene risolto.

Sono molti quelli che resteranno senza soluzione, ma tanti «cold case» sono stati riaperti proprio grazie alla collaborazione Little, una cooperazione che forse gli è servita ad evitare la pena di morte nel 2019.

Intanto chi indaga continua a diffondere foto di donne scomparse e di cui non sia sa nulla da anni nella speranza che qualche testimone aiuti il lavoro di ricerca della verità.

Il «Green River Killer» uccise almeno 49 donne

Solo un altro serial killer è in grado di competere con Samuel Little: è Gary Leon Ridgway, 71 anni, originario dello Utah e soprannominato «Green River Killer», all'ergastolo in un penitenziario dello stato di Washington per aver ucciso tra gli anni '80 e '90 ben 49 donne.

Ma lui di omicidi ne ha confessati 71. Anche in questo caso le vittime finivano strangolate con l'uso delle mani o di legacci, ed erano persone fragili, vulnerabili, come prostitute e, in questo caso, anche alcune minorenni scappate di casa.

Tornare alla home page