Un classico della TV Netflix riporta sullo schermo «La casa nella prateria». Ecco le novità della nuova versione

Bruno Bötschi

4.2.2025

La serie statunitense «La casa nella prateria» raccontava la storia della famiglia Ingalls.
La serie statunitense «La casa nella prateria» raccontava la storia della famiglia Ingalls.
Immagine: Universal

Negli anni '70 e '80, «La casa nella prateria» fu uno dei grandi successi televisivi. Netflix ha deciso di riportare in auge la storia della famiglia Ingalls.

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  • «La casa nella prateria» (titolo originale: «Little House on the Prairie») è stato un successo in più di cento Paesi.
  • Nonostante temi seri come il razzismo e l'abuso di alcol, la serie TV, andata in onda negli Stati Uniti dal 1974 al 1983, evocava un mondo ideale.
  • Resta da vedere se Netflix creerà un remake altrettanto armonioso.
  • Una cosa è certa: il servizio di streaming si affida a un direttore di produzione esperto. Sarà infatti Rebecca Sonnenshine, nota per il suo lavoro su «The Boys» e «Vampire Diaries», a prendere le redini del progetto.
  • Trip Friendly, figlio di Ed Friendly, il produttore della serie originale, sarà coinvolto nella produzione. Per lui si tratta di «un sogno che si avvera». 

Prima che i servizi di streaming conquistassero il mercato e che emergessero le emittenti private, «La casa nella prateria» (titolo originale: «Little House on the Prairie» fino al 1982, poi «Little House: A New Beginning») era parte integrante della programmazione televisiva.

La serie statunitense in versione italiana fu mandata in onda da Rete1 nel 1977. La Rai trasmise solo 12 episodi in ordine sparso della prima stagione, mentre la seconda, in versione integrale, venne proposta prima da Italia 1 e poi da Canale 5.

Al centro della scena c'era la famiglia Ingalls: il padre Charles, la madre Caroline e le figlie Laura, Mary e Carrie. La serie mostrava la vita quotidiana di una famiglia di coloni del XIX secolo, a Walnut Grove, nel Minnesota.

Nonostante temi seri come il razzismo e l'abuso di alcol, la serie evocava un mondo ideale, che ha appassionato generazioni di spettatori per decenni e ha continuato a essere trasmessa dalla televisione tedesca, per esempio, fino alla fine degli anni Novanta.

Nuova versione, nuova direzione?

Resta ora da vedere se Netflix creerà una nuova edizione altrettanto armoniosa. Una cosa è certa: il servizio di streaming si affida a una direttrice di produzione esperta.

Rebecca Sonnenshine, nota per il suo lavoro su «The Boys» e «Vampire Diaries», prenderà le redini del progetto.

Sonnenshine ha un legame particolare con la serie di libri per bambini su cui si basa la serie: «Quando avevo cinque anni, mi sono innamorata profondamente di questi libri», racconta. «Mi hanno ispirata a diventare scrittrice e regista, e sono onorata ed entusiasta di adattare queste storie per un nuovo pubblico globale con Netflix».

L'annuncio ufficiale del colosso dello streaming suggerisce che il remake potrebbe essere più cupo e drammatico. «In parte dramma familiare pieno di speranza, in parte epica storia di sopravvivenza e in parte storia delle origini del West americano», così l'azienda descrive il concept.

La serie intende vagliare le sfide dell'epoca su più livelli. 

Coinvolgimento di un nome noto

Un nome importante del passato rimarrà coinvolto nella produzione: si tratta di Trip Friendly, figlio di Ed Friendly, il produttore della serie originale. Per lui si è avverato un desiderio: «Ho sognato a lungo di seguire le orme di mio padre e di adattare le classiche storie americane di Laura Ingalls Wilder per un pubblico contemporaneo».

Resta ora da vedere se la nuova versione sarà all'altezza del fascino dell'originale.