Ambiente OMS: «In Europa 1,4 milioni di morti per inquinamento e clima»

SDA

5.7.2023 - 16:59

Nella Regione che copre l'Europa e l'Asia centrale, nel 2019, circa 570'000 decessi erano attribuibili all'inquinamento atmosferico e più di 150'000 all'inquinamento domestico. (Foto simbolica)
Nella Regione che copre l'Europa e l'Asia centrale, nel 2019, circa 570'000 decessi erano attribuibili all'inquinamento atmosferico e più di 150'000 all'inquinamento domestico. (Foto simbolica)
Keystone

Ogni anno nei 53 paesi della regione europea dell'Oms, 1,4 milioni di persone muoiono a causa dell'inquinamento e del cambiamento climatico. Lo scorso anno durante l'estate più calda mai registrata in Europa 20'000 persone sono morte per via delle temperature estreme.

Keystone-SDA

Questi i nuovi dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che saranno discussi dal 5 al 7 luglio a Budapest, durante la settima conferenza ministeriale su ambiente e salute.

«Prevenire oltre un milione di morti ogni anno a causa di fattori di rischio ambientale è alla nostra portata, sappiamo cosa fare e ora è il momento di trasformare le parole in azioni», ha affermato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa.

Il nuovo rapporto mostra anche che nella Regione che copre l'Europa e l'Asia centrale, nel 2019, circa 570'000 decessi erano attribuibili all'inquinamento atmosferico e più di 150'000 all'inquinamento domestico. Nel 2020, circa 77 milioni di persone non avevano accesso all'acqua potabile. Mentre gli spazi verdi hanno un effetto protettivo sulla salute e possono ridurre la mortalità per cause naturali di quasi l'1%.

Kőrösi: «La salute è una questione di policy-making»

I ministri dei Paesi che si riuniranno a Budapest dovrebbero adottare una dichiarazione con una serie di azioni concrete per preparare i sistemi sanitari ad affrontare l'impatto dei cambiamenti climatici e ridurre gli effetti dell'inquinamento sulla salute. In quattro aree prioritarie – qualità dell'aria, acqua e servizi igienico-sanitari, prodotti chimici e rifiuti e siti contaminati – i progressi sono effettivamente rimasti fermi.

«La salute – conclude Csaba Kőrösi, presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite – è una questione di policy-making, una questione di finanziamento, di progresso scientifico, di progresso tecnologico e di come costruire la fiducia tra di noi e come ricostruire le nostre reti di cooperazione».