Altamente letaleIl Ghana dichiara il primo focolaio di virus Marburg, simil Ebola
SDA
18.7.2022 - 17:25
Due casi del virus Marburg, febbre emorragica altamente infettiva e spesso mortale della stessa famiglia dell'Ebola, sono stati identificati in Ghana.
18.07.2022, 17:25
SDA
Lo rende noto l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sottolineando che è la seconda volta che questa malattia zoonotica – ovvero causata da un virus trasmesso all'uomo da un animale – viene individuata in Africa occidentale.
L'Institut Pasteur di Dakar, in Senegal, ha ricevuto campioni da ciascuno dei due pazienti della regione meridionale degli Ashanti del Ghana – entrambi deceduti e non imparentati – che mostravano sintomi tra cui diarrea, febbre, nausea e vomito. Il laboratorio ha confermato i risultati del Noguchi Memorial Institute for Medical Research.
Il primo caso era un uomo di 26 anni ricoverato il 26 giugno 2022 ed è morto il 27 giugno. Il secondo caso era un uomo di 51 anni che si è presentato ospedale il 28 giugno e morto lo stesso giorno.
L'Oms ha supportato una squadra investigativa e le autorità sanitarie del Ghana hanno messo a disposizione esperti e dispositivi di protezione rafforzando la sorveglianza. Più di 90 contatti sono ora oggetto di monitoraggio.
Come avviene il contagio?
Il virus Marburg viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di persone e materiali infetti.
La malattia inizia con febbre alta, forte mal di testa e malessere. Molti pazienti sviluppano gravi segni emorragici entro 7 giorni. I tassi di mortalità vanno dal 24% all'88% a seconda del ceppo virale e della qualità della gestione della malattia.
«Le autorità sanitarie hanno risposto rapidamente, ottenendo un vantaggio nella preparazione di un possibile focolaio. Questo è un bene perché senza un'azione immediata e decisa, Marburg può facilmente sfuggire di mano», ha affermato Matshidiso Moeti, direttore regionale dell'Oms per l'Africa.
Precedenti focolai e casi sporadici sono stati segnalati in Angola, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sud Africa, Uganda e Guinea.