I resti del sommergibile Titan, raccolti dal fondo dell'oceano, vengono rilasciati dalla Horizon Arctic alla guardia costiera canadese a St. John's.
Nelle foto, i pezzi metallici sono coperti da teli bianchi.
Ci sono pezzi di vario tipo. Tra i rottami, secondo la Guardia Costiera statunitense, c'è il telaio di atterraggio del Titan e una copertura posteriore, riporta la BBC, che ritiene che è stato anche trovato l'oblò del sommergibile.
Dopo giorni di ricerche disperate, il 22 giugno i detriti sono stati trovati vicino al relitto del Titanic.
Per determinare le cause della sua implosione sono state aperte due inchieste: una da parte del Canada e l'altra degli Stati Uniti.
La guardia costiera statunitense al porto di St. John's dopo l'arrivo della nave Horizon Arctic che trasporta i resti del Titan.
Le prime foto dei resti del Titan
I resti del sommergibile Titan, raccolti dal fondo dell'oceano, vengono rilasciati dalla Horizon Arctic alla guardia costiera canadese a St. John's.
Nelle foto, i pezzi metallici sono coperti da teli bianchi.
Ci sono pezzi di vario tipo. Tra i rottami, secondo la Guardia Costiera statunitense, c'è il telaio di atterraggio del Titan e una copertura posteriore, riporta la BBC, che ritiene che è stato anche trovato l'oblò del sommergibile.
Dopo giorni di ricerche disperate, il 22 giugno i detriti sono stati trovati vicino al relitto del Titanic.
Per determinare le cause della sua implosione sono state aperte due inchieste: una da parte del Canada e l'altra degli Stati Uniti.
La guardia costiera statunitense al porto di St. John's dopo l'arrivo della nave Horizon Arctic che trasporta i resti del Titan.
«Presunti resti umani» sono stati scoperti tra i rottami del Titan, il sommergibile turistico dell'Atlantico scomparso vicino al relitto del Titanic e riportato a riva ieri sera. Lo ha detto la Guardia costiera degli Stati Uniti. A bordo, al momento dell'implosione, c'erano cinque passeggeri.
Questi resti, «raccolti con cura dai rottami sul luogo dell'incidente», così come i detriti rinvenuti, saranno analizzati, e ciò dovrebbe fornire «elementi cruciali per comprendere la causa di questa tragedia»: lo ha dichiarato Jason Neubauer, che sta conducendo le indagini della Guardia Costiera su quanto successo nell'oceano.
Ricordiamo che il Titan, piccolo sommergibile lungo circa 6,5 metri e gestito da una compagnia privata, si era immerso il 18 giugno per osservare il relitto del Titanic. Doveva riemergere sette ore più tardi, ma il contatto è stato perso meno di due ore dopo la sua partenza.
È quindi subito stata intrapresa una vasta operazione di soccorso per cercare di salvare i passeggeri del sommergibile, che avrebbe dovuto disporre di riserve per circa quattro giorni, Ma si è poi scoperto che il mezzo è imploso quasi subito dopo la sua immersione, uccidendo immediatamente tutti e cinque i passeggeri.
Detriti riportati sulla terra ferma
I detriti del Titan, che sono stati trovati sul fondo del mare a circa 500 metri dal relitto del Titanic a una profondità di quasi 4.000 metri, sono stati riportati a terra mercoledì a St. John's, Terranova, in Canada. I media canadesi hanno mostrato pezzi di quello che sembrava essere il muso del sommergibile e parti dello scafo.
Ora dovrebbero essere trasferiti da una nave della Guardia Costiera statunitense in un porto degli Stati Uniti, dove gli investigatori potranno analizzarli.
La società Pelagic Research Services, che aveva schierato il suo robot sottomarino telecomandato (ROV) per scansionare il fondo dell'Oceano Atlantico, ha confermato di aver completato le sue operazioni.
«Abbiamo completato la nostra parte in mare», ha detto un portavoce. «È stata un'operazione estremamente rischiosa, sia per il ROV che per la squadra, che ha lavorato 24 ore su 24, praticamente senza dormire per tutta la durata dell'operazione», ha proseguito, confermando che tutte le squadre stavano ora tornando negli Stati Uniti.
«Prove cruciali»
Il capitano Jason Neubauer ha elogiato gli sforzi «per recuperare e preservare questa prova cruciale a una distanza estrema dalla costa e a una profondità estrema», secondo il comunicato stampa della Guardia costiera degli Stati Uniti.
Diverse inchieste sono state aperte da Canada e Stati Uniti per determinare le cause dell'implosione del sommergibile.
Dopo la scomparsa del Titan numerose critiche sono state sollevate sulla possibile negligenza da parte della società Oceangate Expeditions nel suo design. Un ex dirigente dell'azienda aveva in particolare espresso seri dubbi sulla sicurezza del dispositivo, il cui unico oblò non sarebbe stato progettato per resistere a tali profondità.
«Rimane ancora molto lavoro per comprendere i fattori che hanno portato alla catastrofica perdita del Titan e contribuire a garantire che una tale tragedia non accada mai più», ha concluso mercoledì il capitano Neubauer.