ItaliaProcesso Open Arms, Salvini dopo il verdetto: «È un giorno meraviglioso»
SDA
20.12.2024 - 21:39
Quando i giudici entrano in aula Matteo Salvini cerca la fidanzata Francesca Verdini, quattro banchi dietro di lui. Gli sguardi si incrociano, un lieve sorriso.
Keystone-SDA
20.12.2024, 21:39
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«Assolto perché il fatto non sussiste», dice il presidente della corte Roberto Murgia. Salvini si volta, cerca la fidanzata. Lei è in lacrime, si fa spazio tra la folla e lo raggiunge: e i due si lasciano andare in un lungo abbraccio.
«Sono felice – dice il vicepremier scaricando la tensione accumulata – dopo tre anni ha vinto il buonsenso, ha vinto la Lega, ha vinto l'Italia. Difendere la Patria non è un reato. È un giorno meraviglioso».
Annuisce il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, che è in aula dalla mattina: «È un grande giorno per l'Italia». L'avvocato Giulia Bongiorno esulta, è commossa. Parte un applauso in sala.
Finisce così una giornata lunghissima per il leader della Lega, cominciata alle 9 con il suo arrivo al bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Senza pensarci un attimo Salvini affronta subito la folla di cronisti e telecamere. «Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse, ho contrastato l'immigrazione di massa» scandisce.
Non c'è un solo posto libero
All'interno del bunker ci sono già i pubblici ministeri dell'accusa, il fondatore della Open Arms Oscar Camps e gli avvocati delle parti civili. Non c'è un solo posto libero, anche la saletta riservata al pubblico è full. «Qualunque sia la sentenza per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di avere difeso il mio Paese – ripete Salvini -. Rifarei e rifarò tutto quello che ho fatto e sono felice delle dimostrazioni di affetto che tantissimi italiani mi stanno portando. Entro in aula orgoglioso del mio lavoro».
Seduti tra il pubblico oltre a Valditara c'è il vice segretario della Lega Claudio Durigon e il sottosegretario Alessandro Morelli. Rimarranno con lui l'intera giornata. Salvini è seduto nel primo banco con a fianco il suo avvocato Giulia Bongiorno; davanti, alla sua sinistra, ci sono i giudici della corte.
Il ministro segue le contro repliche dell'accusa senza batter ciglio. Sorride, scambia qualche battuta col suo staff nell'unica pausa dell'udienza, tergiversa un po' in aula quando i giudici si chiudono in camera di consiglio, poi lascia l'aula bunker e raggiunge la fidanzata Francesca Verdini che non lo lascerà fino al momento della lettura della sentenza.
Con i dirigenti della Lega il ministro si chiude prima in un hotel nel centro città, poi si sposta in una nota pasticceria nel salotto di Palermo per pranzare: anelletti al ragù al forno, arancine, panelle, crocchette e sfincione in tavola, vino rosso e tipici dolci alla ricotta. Il clima sembra sereno, con Salvini che si concede ai selfie con un dipendente della pasticceria e con alcuni passanti.
Una camminata per il centro e via altre foto davanti alla Rinascente: ma niente shopping di Natale, come aveva confidato ai suoi. Piuttosto il vicepremier decide di recarsi a Palazzo Reale, sede dell'Assemblea regionale siciliana, dove visita con la fidanzata la Cappella Palatina, la mostra di Picasso e le stanze Mattarella e Pio La Torre. Il tempo di un saluto col presidente dell'Ars Gaetano Galvagno e poi via in hotel prima del ritorno nell'aula bunker.
La lettura del verdetto
Inizia l'attesa, spariscono i sorrisi, sale la tensione. Francesca Verdini è sempre accanto a lui, si allontana solo quando sta per entrare la Corte. Poi la lettura del verdetto e l'assoluzione.
«Vado avanti ancora più determinato di prima, questa sentenza non assolve solo Salvini ma l'idea che ci sono delle regole e dei controlli», dice attorniato dalle telecamere, con quella stessa sicurezza con cui aveva affrontato i giornalisti dieci ore prima.
Poi parte all'attacco: di Oscar Camps, il capo di Open Arms, che «pensava di usare i migranti per fare politica» e invece «ha perso e torna in Spagna con le mani in saccoccia». E dell'opposizione: «mi spiace per i milioni di euro che il processo intentato da Pd e Cinquestelle è costato agli italiani, sono curioso di sapere cosa diranno».