SanitàRabbia uccide ancora 60'000 persone all'anno
ATS
28.9.2018 - 13:43
La rabbia nel mondo uccide ogni anno almeno 59'000 persone, nella metà dei casi bambini e ragazzi sotto i 15 anni. I contagi si verificano essenzialmente in Africa e in Asia, soprattutto nelle popolazioni rurali povere.
"A causa di diffuse stime insufficienti, è probabile il numero dei casi segnalati sia una sottostima del vero carico di malattia", precisa l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in occasione della Giornata Mondiale della rabbia, che si celebra domani.
Il virus è presente nella saliva dell'animale malato, nel 99% cani, e può essere trasmesso a tutti gli altri mammiferi, incluso l'uomo, attraverso un morso o un graffio. Gli animali che la contraggono manifestano fenomeni di aggressività e possono presentare paralisi progressiva.
Non esiste una cura - la rabbia è mortale per gli umani - e l'unica regola per evitare di contrarre la malattia è la prevenzione attraverso la vaccinazione. Il vaccino pre-esposizione si somministra a chi svolge attività professionali a rischio (come veterinari e guardie forestali). Il vaccino post contagio si somministra nell'uomo invece solo dopo morsi "a rischio".
Per gli animali domestici, la vaccinazione preventiva è in genere facoltativa, mentre è obbligatoria nei comuni in cui la malattia è circolante nella popolazione animale selvatica.
La comunità globale, ricorda l'OMS, "ha l'obiettivo di eliminare tutte le morti di rabbia in tutto il mondo, entro il 2030". L'Hashtag della Giornata di domani sarà #Zeroby30.
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