Progetto pionieristico dei belgiRicercatori armeggiano con l'intelligenza artificiale per creare la birra perfetta
twei
4.9.2024
La birra perfetta grazie alla scienza? I ricercatori belgi sono sulle tracce dell'infallibile aroma di luppolo con questo audace obiettivo. L'intelligenza artificiale, tra le altre cose, aprirà la strada alla ricetta ideale.
twei
04.09.2024, 17:47
Julian Weinberger
Hai fretta? blue News riassume per te
I degustatori di birra devono temere per il loro lavoro? La domanda sorge spontanea dal momento che i ricercatori belgi stanno lavorando all'utilizzo dell'intelligenza artificiale (AI) per classificare sapori, aromi e spezie.
Gli scienziati sperano di poter soddisfare in questo modo i desideri individuali dei consumatori in modo più preciso.
I primi test di degustazione mostrano che la birra creata dall'AI è ben accolta.
Degustatore di birra: per molte persone questo è probabilmente il lavoro dei sogni. Ma il loro utilizzo non è proprio economico per i produttori. I ricercatori vedono quindi nuove opportunità nella consulenza sui sapori grazie... all'intelligenza artificiale.
Con l'aiuto di una tecnologia avanzata, si spera di riuscire a ispirare i consumatori con nuove birre. Fino ad ora è stato possibile scoprire quali aromi alcolici e analcolici sono ben accolti dal mercato solo in misura limitata attraverso dei test sui consumatori, ha detto il team belga sulla rivista scientifica «Nature Communications».
Il nuovo metodo potrebbe invece aiutare i produttori di alimenti a soddisfare i desideri specifici dei consumatori in modo più efficiente ed economico.
Il sapore della birra è «una complessa miscela di composti aromatici», ha spiegato Michiel Schreurs, uno degli autori dello studio. «È impossibile prevedere quanto sia buona misurando solo uno o più composti. Abbiamo bisogno della potenza dei computer».
Le birre AI convincono nei test del gusto
È comune utilizzare assaggiatori addestrati, ma questo comporta costi elevati. I database di valutazione online, invece, sono soggetti a errori perché riflettono anche fattori come il prezzo o quanto un prodotto è in voga in quel momento.
Gli scienziati hanno quindi registrato oltre 200 proprietà chimiche di 250 birre belghe appartenenti a 22 diversi stili di birra come la bionda, la tripel e la lager.
I dati sono stati combinati con quelli descrittivi del profilo sensoriale di un gruppo di degustazione addestrato di 16 persone, ad esempio sugli aromi di luppolo, malto e lievito, sugli aromi di fondo e sulle spezie, nonché con i dati di oltre 180.000 valutazioni dei consumatori provenienti da un database online di valutazione della birra.
L'insieme dei dati ottenuti è stato utilizzato per addestrare e testare dieci modelli di apprendimento automatico, che hanno poi previsto il gusto e l'apprezzamento dei consumatori.
In effetti, le birre AI hanno ottenuto risultati convincenti nelle degustazioni alla cieca: hanno persino ricevuto una valutazione complessiva migliore da parte dei tester rispetto alle birre prodotte in modo convenzionale.
In preparazione anche una versione senza alcol
I ricercatori non sono però interessati solo al sapore della birra.
Lo studio del team è accompagnato da un avvertimento: gli approcci basati sull'intelligenza artificiale non dovrebbero portare a un aumento del potenziale di dipendenza delle bevande alcoliche.
Per questo motivo gli scienziati stanno lavorando anche a una versione senza alcol, e con successo.
«Con il nostro modello, siamo già riusciti a creare un cocktail a base di aromi naturali che imita il gusto e l'odore dell'alcol senza il rischio di una sbornia», ha spiegato Kevin Verstrepen del team di ricerca.