MeteorologiaSanti di ghiaccio: credenza popolare confermata a nord delle Alpi
ns, ats
13.5.2021 - 15:02
La credenza popolare dei Santi di ghiaccio quest'anno ha trovato conferma, perlomeno in alcune località nordalpine.
Keystone-SDA, ns, ats
13.05.2021, 15:02
SDA
Il gelo al suolo stamani è stato particolarmente marcato nel Toggenburgo (SG), indica un comunicato odierno del servizio meteorologico della radiotelevisione della Svizzera tedesca (SRF Meteo).
Anche se nel mese di maggio si osservano con una certa regolarità dei giorni di gelo, le pluriennali serie di misura non permettono di confermare la credenza popolare, sottolineava però l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) in un blog pubblicato il 7 maggio dello scorso anno.
La tradizione dei Santi di ghiaccio ha probabilmente origini medioevali. I santi cui fa riferimento la credenza sono quelli associati ai giorni dall'11 al 15 maggio: San Mamerto, San Pancrazio, San Servazio e San Bonifacio di Tarso, a cui si aggiunge anche Santa Sofia di Roma, chiamata in tedesco die kalte Sophie, ovvero la fredda Sofia.
Periodi diversi dopo papa Gregorio XIII
Secondo la credenza, le gelate che avvengono dopo i giorni dei Santi di ghiaccio non rappresentano più un pericolo per l'agricoltura. Poiché la tradizione nacque prima della riforma gregoriana del calendario (1582), i Santi di ghiaccio possono essere associati a due periodi differenti. Se non si considera la riforma di papa Gregorio XIII, queste giornate inizierebbero il 19 maggio, per terminare il 23 maggio.
Stamani a Ebnat-Kappel (Toggenburgo), a cinque centimetri dal suolo sono stati misurati 2,3 gradi sotto lo zero, in piena aderenza con la credenza popolare. Più in generale, le gelate hanno riguardato l'Altipiano e le Prealpi orientali, precisa SRF Meteo nella nota. Il mercurio ad esempio è sceso a -2 gradi anche ad Einsiedeln (SZ) ed Elm (GL). Niente gelo, ma per un'inezia all'aeroporto di Zurigo-Kloten (+0,3 gradi). Il servizio meteo non esclude gelate locali anche la prossima notte.
Serie di misure smentiscono la credenza
Ma l'episodio di quest'anno di certo non basta per dare un fondamento alla credenza popolare, ampiamente diffusa nell'Europa centrale e settentrionale ma anche in nord Italia, come indica ad esempio il proverbio veneto Magio par quanto belo, de giasso el ghi ne ga in serbo sempre on granelo (maggio, per quanto bello, di ghiaccio ne ha in serbo sempre un granello), citato da Augusto Ferrari nel suo libro Da un San Martino all'altro (Editrice Veneta, 2003).
Le serie di misure pluriennali a disposizione di MeteoSvizzera inficiano chiaramente la credenza. Quel che è vero è che in maggio le gelate al suolo non sono una rarità. Nella maggior parte degli anni nella serie di misure di Payerne (VD), la più lunga disponibile in Svizzera (iniziata nel 1965), per almeno uno o due giorni si sono verificate delle gelate al suolo. In circa la metà degli anni si sono osservati più di due giorni con temperature inferiori allo zero a cinque centimetri dal suolo.
E l'infondatezza della credenza è nota da ben prima che l'ufficio federale iniziasse i suoi rilevamenti a tappeto. Julius Hann cita già nel 1906, nel suo ampio Trattato di meteorologia (Lehrbuch der Meteorologie. Zweite, neubearbeitete Auflage. Tauchnitz-Verlag), una serie di analisi che giungono alla conclusione che i Santi di ghiaccio non rappresentano un pericolo maggiore per le gelate al suolo rispetto agli altri giorni del quinto mese dell'anno.
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