Studio Il SARS-CoV-2 prospera meglio nelle vie respiratorie superiori

stsc, ats

31.3.2021 - 17:52

Secondo uno studio dell'Università di Berna, il virus SARS-CoV-2 prospera meglio nelle vie respiratorie superiori e si trasmette quindi più facilmente da persona a persona. È meno a suo agio nei polmoni, dove la temperatura è più alta.
Secondo uno studio dell'Università di Berna, il virus SARS-CoV-2 prospera meglio nelle vie respiratorie superiori e si trasmette quindi più facilmente da persona a persona. È meno a suo agio nei polmoni, dove la temperatura è più alta.
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Il virus SARS-CoV-2 prospera meglio nelle vie respiratorie superiori e si trasmette quindi più facilmente da persona a persona prima che compaiano i sintomi. È meno a suo agio nei polmoni, dove la temperatura è più alta. Lo rileva uno studio dell'Università di Berna.

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Nel tratto respiratorio superiore, ossia nella cavità nasale e nella gola, la temperatura è di 33 gradi, mentre nelle aeree inferiori, per esempio i bronchi, prevalgono circa 37 gradi.

Lo studio, effettuato con una coltura di cellule epiteliali umane da una équipe guidata dal virologo Ronald Dijkman, ha appurato che a 37 gradi la risposta immunitaria innata delle cellule è stata stimolata più fortemente e il virus è stato combattuto più efficacemente. Ciò può tuttavia portare a una risposta immunitaria eccessiva e a una grave progressione della Covid-19.

Secondo la ricerca bernese, ora pubblicata sulla rivista PLOS Biology, la miglior replicazione del virus nelle vie aeree superiori potrebbe spiegare perché il SARS-CoV-2 si trasmette più facilmente della SARS del 2002, dovuta anch'essa a un coronavirus geneticamente molto simile (SARS-CoV-1) che usa lo stesso recettore per entrare nelle cellule umane.

Due differenti polmoniti e due differenti effetti

Le due polmoniti differiscono significativamente in termini di infettività e progressione della malattia. Quella del 2002-2003 ha determinato circa 8100 casi e 800 decessi, mentre quella attuale finora ha causato oltre 125 milioni di infezioni e 2,7 milioni di morti.

Le persone infettate dal SARS-CoV-1 sono contagiose solo dopo la comparsa dei sintomi, il che ha facilitato l'identificazione e l'interruzione delle catene di trasmissione. Un'infezione da SARS-CoV-2 può invece non produrre sintomi o solo lievi disturbi simili a quelli da raffreddore. E si trasmette facilmente da persona a persona prima dell'inizio dei sintomi.

Secondo l'Università di Berna, un quadro dettagliato dei fattori chiave che influenzano la battaglia tra virus e cellule infette apre nuovi punti di partenza per sviluppare agenti attivi contro le infezioni da coronavirus.