Energia Sciaffusa, «no» alle urne ai nuovi trattati Axpo

olgr, ats

18.8.2024 - 14:39

La maggiore azienda elettrica della Svizzera non riceverà una nuova base giuridica.
La maggiore azienda elettrica della Svizzera non riceverà una nuova base giuridica.
Keystone

Gli sciaffusani hanno affossato oggi alle urne, con un 53,4% di «no», i nuovi trattati di Axpo. Ciò significa che la maggiore azienda elettrica della Svizzera non riceverà una nuova base giuridica, nonostante l'approvazione di tutti gli altri otto Cantoni proprietari.

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Il Consiglio di Stato si era espresso a favore dei nuovi contratti, allo stesso modo del Gran Consiglio, che ha appoggiato chiaramente la proposta con 51 voti contro 1. Axpo, la più grande società elettrica della Svizzera, avrebbe così ottenuto la necessaria flessibilità strategica, e la capacità di azione dell'azienda sarebbe stata rafforzata, avevano sostenuto i favorevoli.

Anche il comitato che aveva lanciato il referendum riteneva necessario sostituire «l'obsoleto trattato di fondazione» del 1914, ma considerava l'attuale bozza come del tutto inadeguata. Esso criticava in particolare il fatto che i nuovi trattati non offrissero alcuna protezione contro le acquisizioni straniere.

Argomentazione respinta da governo e parlamento, secondo i quali i Cantoni proprietari si impegnavano a detenere una quota minima del 51%: la maggioranza delle azioni sarebbe quindi rimasta in mani pubbliche svizzere.