«Non sono stato io»Sparo al cenone, i testimoni inchiodano il deputato di FdI Pozzolo: «Non è andata come dice»
pab
4.1.2024
Emanuele Pozzolo, dalla cui pistola è partito il colpo che ha ferito un 31enne dopo la cena di Capodanno, ha mentito agli inquirenti? Non ha negato che l'arma è la sua ma ha dichiarato che non è stato lui a sparare. I testimoni che si sono espressi sui giornali, tra cui la vittima, contraddicono la versione del deputato di Fratelli d'Italia. La premier Giorgia Meloni sarebbe furiosa e potrebbe sospenderlo dal partito.
pab
04.01.2024, 07:00
04.01.2024, 08:52
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Hai fretta? blue News riassume per te
Alcuni testimoni, tra cui la vittima dello sparo partito dalla pistola di Emanuele Pozzolo, smentiscono la versione del deputato di Fratelli d'Italia, che ha detto di non essere stato lui a premere il grilletto.
Tutti i testimoni che hanno parlato con i giornali dicono la stessa cosa: il politico è arrivato a serata inoltrata, ben dopo mezzanotte, ed era «allegro».
Il ferito, Luca Campana, non ha ancora deciso se sporgere querela. Prima vuole riprendersi. Ha 60 giorni per rivolgersi alla giustizia.
Alcuni giornali ipotizzano che la prova sugli abiti per cercare polvere da sparo sia stata ritardata per renderla meno efficace. Lo sparo è partito verso la 1h30 del mattino e gli esami sono stati fatti solo sei ore dopo, anche perché Pozzolo non ha voluto consegnare i vestiti.
Per lui si prospetta una sospensione dal partito, sanzione che potrebbe essere comunicata dalla stessa Meloni giovedì in conferenza stampa, rimandata due volte dalla fine dell'anno causa malattia della leader di Fratelli d'Italia.
Fonti vicine alla premier dicono che è addirittura furiosa e che avrebbe detto: «C’è una parte di deputati e senatori che pensa di stare in vacanza. Non hanno minimamente capito il ruolo che hanno (...). e ci fanno apparire come inaffidabili »
Dopo quello espressosi martedì sulla stampa, ci sono due altri testimoni che contraddicono la versione data alle autorità da Emanuele Pozzolo, dalla cui pistola è partito un colpo che ha ferito un 31enne.
I due che smentiscono la ricostruzione fornita agli inquirenti dal deputato del partito della premier Giorgia Meloni sono un agente presente quella sera e addirittura la vittima, il giovane Luca Campana.
Giova ricordare che l'incidente è avvenuto dopo il cenone di Capodanno a cui hanno partecipato circa 30 persone, nell’ex asilo di Rosazza, in provincia di Biella, la cui sindaca è Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, che era presente al momento dello sparo, anche se non nel locale dove è avvenuto.
La testimonianza di un agente: «Una follia»
Il secondo a contraddire il politico di Fratelli d'Italia che dice di non aver sparato è un uomo delle forze dell’ordine, intervistato da la Repubblica, che così s'è espresso: «Abbiamo avuto tutti paura, c’erano dei bambini. Pozzolo è arrivato a fine serata (...): era allegro, ha tirato fuori la pistola senza che nessuno glielo avesse chiesto e all’improvviso è partito lo sparo».
L'agente aggiunge d'aver visto tutto: «Era circa l’una e mezza. La cena era finita. Avevamo già sparecchiato quando è arrivato Pozzolo. Stavamo andando via tutti, perché eravamo tutte famiglie ed era già tardi. C’erano diverse persone che il giorno dopo dovevano lavorare».
Il testimone spiega ancora che il deputato di Fratelli d'Italia «è entrato nella sala per salutare alcuni amici. Eravamo in piedi, stavamo rassettando. (...) rimettendo gli avanzi nei contenitori per riportare a casa il cibo avanzato».
«È successo sotto i miei occhi»
Poi il tutto è accaduto: «In un attimo. Pozzolo (...) ha tirato fuori la pistola dal taschino per mostrarla ai presenti. Un gesto superficiale, assolutamente immotivato. È come se io tirassi fuori l’arma di ordinanza. Una follia». È partito il proiettile «che ha colpito il ragazzo alla coscia» mentre a poca distanza c’erano bambini ancora svegli.
Il testimone smentisce la versione del deputato: «È successo sotto i miei occhi, come me l’hanno visto anche altre persone presenti. Abbiamo tutti rilasciato le nostre dichiarazioni ai carabinieri. È stata una leggerezza: poteva costare davvero cara a quel ragazzo, che è un gran lavoratore, un padre di famiglia con due bambini piccoli».
Pure la vittima smentisce il deputato di Fratelli d'Italia
Il 31enne ferito alla coscia è Luca Campana, elettricista, che era presente alla serata poiché parente di un membro della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove. All’ospedale di Ponderano gli è stato estratto il proiettile dalla parte posteriore della coscia e poi è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni.
Campana su La Stampa ha detto che per ora non se la sente di parlare: «Sono ancora a letto e sento molto dolore. Per qualche giorno voglio dimenticare quello che è successo».
Secondo la versione data ai carabinieri da Pozzolo, Campana avrebbe recuperato l’arma caduta al deputato di FdI sul pavimento sparandosi poi per sbaglio mentre la restituiva. Ma come sarebbe riuscito con un gesto del genere a colpirsi la parte posteriore della coscia?
E la vittima stessa contraddice il deputato di Giorgia Meloni: «Non ho mai toccato l’arma di Pozzolo. Non l’ho mai nemmeno sfiorata, figuriamoci raccoglierla da terra».
Campana non ha ancora presentato querela per lesioni personali, e il reato non è procedibile d’ufficio senza 20 giorni di prognosi. Ma il suo avvocato Marco Romanello fa sapere che «abbiamo sessanta giorni di tempo, decideremo insieme quando si sarà ripreso».
Il test sulla polvere da sparo ritardato, perché?
Pozzolo si è sottoposto solo quasi sei ore dopo, alle 7h25 del primo gennaio, al test dello Stub, che serve a rilevare la presenza di polvere da sparo sulle mani. Avrebbe invece rifiutato di consegnare i suoi abiti, secondo quanto confermato dalla procuratrice di Biella Teresa Angela Camelio, opponendo l’immunità parlamentare.
Il giornale il Fatto Quotidiano spiega che il ritardo nel test dello Stub sarebbe dipeso da fattori tecnici: il test dà i migliori risultati nell’immediatezza dei fatti. Le analisi le faranno i carabinieri del Ris.
Il deputato di Fratelli d'Italia aveva un regolare porto d’armi che adesso gli è stato tolto mentre la pistola è stata sequestrata. È iscritto nel registro degli indagati per lesioni aggravate, in attesa della decisione di Campana sulla querela.
Nella sua casa sarebbero state trovate anche altre cinque armi, tra pistole e fucili.
Poi, fanno notare i giornali italiani, c’è il reato di omessa custodia di armi, che prevede l’arresto fino a un anno o l’ammenda fino a mille euro.
Perché l'arma era carica?
Rimane da spiegare il giallo del proiettile in canna: quel tipo di arma, dicono gli esperti, rende poco probabile uno sparo involontario.
Ma le ipotesi alternative, spiega il Corriere della Sera, presuppongono che qualcuno abbia allora caricato l’arma. Un adulto o un minore?
Nella sua versione dei fatti ai carabinieri Campana avrebbe detto che era l’onorevole ad impugnare la pistola quando è partito il colpo. Intanto sono in corso accertamenti sul porto d’armi rilasciato al deputato.
Sarà sospeso dal partito? Meloni furiosa
Pozzolo è indagato anche per il reato di accensioni ed esplosioni pericolose. Le indagini sono condotte dalla pubblico ministero Paola Francesca Ranieri.
Pozzolo ha nominato come avvocato Andrea Corsaro, che è anche sindaco di Vercelli.
I parlamentari intanto hanno un dubbio: ma il deputato di Fratelli d'Italia portava la pistola anche alla Camera? Il divieto di portare armi in parlamento c’è, mentre a Montecitorio c’è un metal detector che escluderebbe la possibilità di questa evenienza.
Intanto la premier Giorgia Meloni, stando a diverse fonti, sarebbe addirittura furiosa. All'interno del suo cerchio più ristretto ha parlato di «follia» da parte del suo deputato. La sospensione dal partito per Pozzolo potrebbe arrivare presto.
«C’è una parte di deputati che pensa di stare in vacanza»
Se questa decisione verrà presa potrebbe esser comunicata pubblicamente giovedì durante la conferenza stampa di fine anno, già rinviata per malattia della premier per ben due volte e che ha luogo a partire dalle 11h00.
«In tanti lavorano come muli, danno tutto quello che hanno. Ma c’è una parte di deputati e senatori che pensa di stare in vacanza. Non hanno minimamente capito il ruolo che hanno. E fanno danni, ci fanno sembrare inaffidabili», avrebbe detto Meloni secondo il giornale Il Corriere.
«Qui c’è gente che non ha capito il ruolo che ha. Pensa che basti venire in Parlamento, schiacciare un bottone e il compitino è finito e lo stipendio meritato. Beh, non è così».
Meloni, stando alla stampa italiana, dovrebbe dare indicazioni ai capigruppo di controllare deputati e senatori, e sarà poi lei indicare chi punire, anche in vista delle imminenti elezioni europee che sono alle porte e che rendono questi errori intollerabili.