Con nomi di persone morte Su Tutti.ch e altre piattaforme di vendita gira una nuova truffa: ecco come funziona

Martin Abgottspon

1.4.2025

I criminali utilizzano una catena di trucchi per sottrarre denaro dalle tasche dei cittadini su Tutti.ch.
I criminali utilizzano una catena di trucchi per sottrarre denaro dalle tasche dei cittadini su Tutti.ch.
Gemini @blue News

Sfruttano l'identità di persone decedute e utilizzano impropriamente le piattaforme di vendita per svuotare i conti delle loro vittime. Un caso su Tutti.ch mostra quanto siano perfidi i truffatori online.

Martin Abgottspon

Hai fretta? blue News riassume per te

  • I truffatori sfruttano l'identità di persone decedute per ordinare merce sotto falso nome su piattaforme come «Tutti.ch» e ingannare così i venditori.
  • Un'utente ha perso quasi 5'000 franchi dopo aver cliccato su un falso link per il pagamento, che ha rivelato i suoi dati di accesso.
  • Anche i parenti superstiti sono vittime, come una vedova di Gersau, che ha ricevuto oltre 20 pacchi dopo la morte del marito.

Un contenitore per dolci da 60 franchi diventa il biglietto per un furto d'identità di quasi 5'000 franchi. La notizia è stata riportata dal «Beobachter» la scorsa settimana.

La vittima è una donna che ha deciso di vendere il semplice oggetto domestico tramite la piattaforma di annunci «Tutti.ch». Gli autori sono dei criminali che utilizzano deliberatamente i nomi di persone decedute per ottenere fiducia e rubare denaro.

«Ciao, ho visto il tuo annuncio e trovo l'offerta davvero allettante. Ho alcuni punti da chiarire e poi, se tutto è in regola, vorrei acquistarlo», scrive una certa Fatima in un messaggio a Ursula Brecht (nome fittizio). Sembra un'innocua richiesta di acquisto, ma ciò che segue è una truffa abilmente orchestrata in più atti.

L'ortografia come primo avvertimento

La prima cosa che Fatima vuole fare è cambiare il canale di comunicazione e suggerisce «VVhatsz App», volutamente scritto male. Questi errori di ortografia non sono casuali. I truffatori li usano per aggirare i sistemi di rilevamento automatico delle frodi sulle piattaforme di vendita.

Nella chat non è più Fatima a rispondere, ma un uomo di nome Franz. Questi fornisce un indirizzo a Gersau, nel Canton Svitto, e annuncia che confermerà la ricezione del contenitore della torta.

Brecht può quindi «ricevere denaro» tramite un link. Tuttavia, né Tutti.ch né Twint hanno questa funzione. Il link porta invece a un falso sito web di Postfinance attraverso il quale vengono intercettati i dati di accesso al conto Twint di Brecht. Nel giro di 30 minuti, il suo conto viene svuotato con dieci transazioni.

Tutto avviene molto rapidamente

Gli autori non trasferiscono il denaro rubato direttamente sul proprio conto. Sarebbe troppo vistoso. Lo usano invece per acquistare carte prepagate da K-Kiosk. Apple Pay, Paypal, ossia valute digitali che possono essere facilmente anonimizzate. Il denaro può essere trasferito praticamente senza lasciare traccia.

Ma non è tutto: l'indirizzo di Gersau esiste, ma appartiene a una persona deceduta di recente. La portavoce di Tutti.ch, Mojca Fuks, conferma che a suo nome sono stati creati diversi account utente fraudolenti.

«Siamo riusciti a bloccare l'account il giorno stesso della registrazione», afferma Fuks, ma per Ursula Brecht era già troppo tardi.

La frode d'identità è stata uno shock anche per la vedova in lutto: più di 20 pacchi sono stati indirizzati a lei dopo la morte del marito, tra cui peluche, un'asse da stiro e capi d'abbigliamento. La polizia ha potuto fare ben poco. A un certo punto la donna si è rifiutata di accettarli.

Non cliccare sui link, non scansionare i codici QR

Il caso rivela fino a che punto si spingono oggi gli autori dei reati. Spulciano i necrologi, abusano dell'identità della persona deceduta e usano le piattaforme di vendita come punto di accesso. Non è la merce che interessa loro, ma i dati di pagamento dei venditori. I criminali sfruttano la fiducia associata a un nome reale e a un indirizzo esistente.

Tutti.ch e Twint consigliano una maggiore vigilanza. Non cliccate mai sui link o scansionate i codici QR inviati dagli acquirenti. E se possibile, comunicate attraverso la piattaforma stessa.

Chiunque si imbatta in messaggi WhatsApp con una strana ortografia dovrebbe essere scettico.