Oltre 18'500 spettatori Successo per le 44esime Giornate letterarie di Soletta

sifo, ats

29.5.2022 - 16:15

Il palco davanti alla cattedrale di Sant'Orso è stato uno dei punti forti di questa 44esima edizione delle Giornate letterarie di Soletta.
Il palco davanti alla cattedrale di Sant'Orso è stato uno dei punti forti di questa 44esima edizione delle Giornate letterarie di Soletta.
Keystone

La letteratura non dà risposte, ma solleva domande, questo motto ha caratterizzato la 44esima edizione delle Giornate letterarie di Soletta conclusesi oggi. Non da ultimo, molti ospiti provenienti dall'est hanno fornito nuove prospettive.

Il pubblico non è mancato: in circa 18'500 hanno assistito ai 140 eventi sul posto e online. Lo indicano in una nota odierna gli organizzatori. Nel 2019, ultimo anno in cui l'evento si era svolto con pubblico prima della pandemia, i visitatori affluiti a Soletta erano 17’800, precisa la nota.

I responsabili si sono detti soddisfatti, ma anche sollevati. «Non potevamo essere sicuri che il pubblico sarebbe tornato dopo la pandemia», ha dichiarato oggi a Keystone-ATS il direttore dell'evento Dani Landolf.

Una riconquista resa particolarmente visibile agli abitanti di Soletta con il nuovo palcoscenico all'aperto di fronte alla cattedrale di Sant'Orso. Gli autori vi hanno letto gratuitamente alcuni loro testi nel pomeriggio, attirando molte persone che erano venute in città per fare acquisti.

Spoken word e plurilinguismo

In questi tre giorni non sono mancati gli autori italofoni, sette per la precisione, che hanno dato ciascuno una lettura: Yari Bernasconi, Fabiano Alborghetti, Alessio Pizzicannella, Claudia Durastanti, Valentina Giuliani, Vanni Bianconi e Anna Ruchat.

La giornata di ieri si è invece chiusa con il cosiddetto «Wortknall» (schianto di parole) una serata speciale dedicata allo spoken word. Un evento che ha riunito artisti e pubblico provenienti dalle diverse regioni linguistiche, unica assente la lingua romancia. Una coesione nazionale palpabile nelle reazioni del pubblico alle poesie e alle performance plurilingue, dall'italiano allo svizzero tedesco.

Tra gli artisti saliti sul palco Marina Skalova, nata a Mosca e residente a Ginevra, che ha letto alcune sue poesie in francese e tedesco. A rappresentare la Svizzera italiana ci ha pensato Marko Miladinovic, organizzatore del Ticino Poetry Slam, che a Soletta si è espresso in italiano.

Amina Abdulkadir ha interpretato le sue poesie alternando svizzero-tedesco e tedesco. In chiusura, il giurassiano Narcisse ha invitato il pubblico a partecipare attivamente allo slam ripetendo una frase. Il tutto, intercalato da intermezzi musicali di King Pepe.

Uno spazio per riflettere

Ma questa 44a edizione è stata diversa anche per il fedele pubblico pagante. L'atmosfera festaiola degli anni precedenti è stata sostituita in molti luoghi da una consapevolezza di vulnerabilità, di riflessione, persino di emotività fino alle lacrime. Dando spazio, oltre che alla letteratura e agli autori, anche a riflessioni sul futuro di questo mezzo, ad esempio alla guerra in Ucraina e alla società contemporanea. Molte voci dall'est se ne sono fatte garanti.

Evgenia Lopata, direttrice del festival di poesia locale, era collegata dalla città Czernowitz, nell'Ucraina occidentale e altre quattro donne originarie dell'Ucraina, della Bielorussia o della Russia hanno preso parte alla discussione svoltasi ieri sera a proposito dell'effetto che la guerra ha sulle persone. In questo contesto, è emerso chiaramente il potere delle lingue, soprattutto quando una di esse è impostata in termini assoluti, come il russo in Bielorussia o in Ucraina.

La discussione ha suscitato spunti di riflessione molto interessanti nonché opinioni contrastanti, tra chi vorrebbe vietare autori russi e chi si prefigge di difendere la letteratura ucraina perché non faccia la fine di quella bielorussia, che esiste ma a causa del dominio della letteratura russa è poco valorizzata e poco tradotta in altre lingue.

È emersa anche l'ambivalenza di categorie come letteratura nazionale o letteratura dell'esilio. «Oggi c'è una letteratura buona e una cattiva e una letteratura mondiale in diverse lingue», ha dichiarato la bielorussa Iryna Herasimovich in merito alla controversia riguardante l'opportunità oggi di leggere ancora Fëdor Dostoevskij.

Molteplicità di voci

Gli autori svizzeri si sono presentati come plurilingui e con una molteplicità di voci. Esempio concretizzatosi nell'ambito di un podio organizzato in occasione dei 20 anni dell'Associazione Autori e autrici della Svizzera (AdS) in cui l'autrice e regista teatrale Ivna Žic, l'editrice e autrice Noémi Schaub e la scrittrice e traduttrice Nathalie Garbely si sono poste la domanda del ruolo delle autrici nella società.

Si è discusso dell'abbandono delle norme scritte e della presenza nella letteratura di persone appartenenti alla comunità LGTBQ. Le relatrici pretendono che le definizioni linguistiche fisse vengano infrante e che la prospettiva unica comune venga contrapposta ad una pluralità di prospettive.

Con questa «buona carta da visita» Dani Landolf lascia la direzione dell'evento dopo soli due anni. Fra qualche settimana passerà il testimone alla co-direzione artistica composta da Nathalie Widmer e Rico Engesser. Saranno loro a dirigere la 45esima edizione delle Giornate di Soletta che si terrà dal 19 al 21 maggio 2023.

sifo, ats