AstronomiaTelescopio svizzero Cheops svela balletto cosmico cinque esopianeti
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28.1.2021 - 12:08
Il telescopio spaziale Cheops ha scoperto un balletto cosmico eseguito da cinque esopianeti. Stando alle ricerche condotte da ricercatori svizzeri, un tale fenomeno non è mai stato osservato prima: esso rimette in discussione le teorie sulla formazione degli astri.
I cinque esopianeti – così chiamati perché sono fuori dal nostro sistema solare – orbitano a circa 200 anni luce dalla terra attorno alla loro stella, TOI-178, girando con la regolarità di un orologio e secondo una cosiddetta «catena di risonanza» orbitale.
Il primo pianeta della catena gira intorno all'astro in circa tre giorni. I seguenti, ognuno più lontano del precedente, lo fanno rispettivamente in sei, dieci, quindici e venti giorni. Alcuni di essi si allineano regolarmente. Vi è un sesto pianeta, vicinissimo alla stella TOI-178, il cui movimento è però troppo rapido per poter essere in risonanza con gli altri.
«Siamo a conoscenza solo di altri cinque sistemi con una configurazione tale» per cui diversi esopianeti si muovono in armonia orbitale intorno alla loro stella, rileva Adrien Leleu, astronomo presso l'Osservatorio dell'Università di Ginevra e autore principale dello studio pubblicato questa settimana sulla rivista Astronomy and Astrophysics.
L'interesse di questa scoperta sta nel fatto che ci rende testimoni di «uno stato che si pensa sia quasi originale», spiega dal canto suo l'astrofisico dell'Università di Berna Yannick Alibert, co-autore dell'articolo. Si tratta infatti di «sistemi che sembrano essersi congelati dalla fine della loro fase di formazione, che dura milioni di anni». Miracolosamente, nulla ha disturbato questo equilibrio «piuttosto fragile» durante gli oltre due miliardi di anni che si sono susseguiti fino ad oggi.
Questa scoperta ha gettato un certo scompiglio tra gli addetti ai lavori: normalmente, più ci si allontana dalla stella, più i pianeti dovrebbero diventare densi. Ma la densità del terzo pianeta della catena, in particolare, è molto più alta di quella del secondo. «C'è una grande variazione, il che è sorprendente», afferma Leleu.
Ora, grazie a Cheops, gli astronomi continueranno le osservazioni per tentare di carpire quanti più segreti possibili al prezioso sistema legato all'astro. «Il sistema TOI-178 ha il vantaggio di essere abbastanza luminoso e alcuni dei suoi pianeti sono abbastanza grandi da consentire di studiare accuratamente le loro atmosfere dalla Terra e dallo spazio», precisa Kate Isaak, capo scienziato della missione dell'ESA e co-autrice dello studio.
Il telescopio Cheops (per CHaracterising ExOPlanets Satellite, satellite per la caratterizzazione di esopianeti), in orbita dalla fine del 2019, è frutto di una collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e la Svizzera (mezzi finanziari federali e ricercatori). Riunisce un consorzio di più di cento scienziati e ingegneri di undici paesi europei. La missione cerca di esplorare gli esopianeti che sono già stati scoperti.
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