Catastrofe Terremoto in Afghanistan, almeno 1'000 morti

SDA

22.6.2022 - 21:32

L'Afghanistan nuovamente in ginocchio, in preda all'emergenza scatenata da un potente terremoto che nella notte tra martedì e mercoledì – secondo l'ultimo bilancio, che sembra comunque destinato ad aggravarsi – ha provocato almeno 1'000 morti e 1'500 feriti. È corsa contro il tempo per i soccorsi, ma l'allarme è scattato subito anche per un prevedibile acuirsi dell'emergenza alimentare in un paese già a rischio con molte aree ben sotto la soglia di povertà.

Alcuni bambini locali osservano le macerie di una casa distrutta nel distretto di Spera, nella parte sud-occidentale della provincia di Khost, in Afghanistan, mercoledì.
Alcuni bambini locali osservano le macerie di una casa distrutta nel distretto di Spera, nella parte sud-occidentale della provincia di Khost, in Afghanistan, mercoledì.
KEYSTONE/AP Photo

22.6.2022 - 21:32

La zona più colpita dal sisma è la parte orientale del paese, in particolare le province di Paktika e Khost. Immagini provenienti dall'area di Paktika mostrano gli smottamenti e i gravi danni causati alle abitazioni.

Il terremoto ha devastato la zona vicina alla frontiera con il Pakistan ed è stato avvertito nel cuore della notte: con una magnitudo di 5,9 si è propagato da 10 chilometri di profondità, secondo l'Istituto di monitoraggio geologico statunitense USGS. Da alcune indicazioni risulta inoltre che sia stato percepito fin nella capitale Kabul e in quella del vicino Pakistan, Islamabad.

Tantissime le vittime

È il sisma che ha provocato più vittime negli ultimi vent'anni in Afghanistan e per il regime dei talebani, che lo scorso anno hanno ripreso il potere, costituisce un'enorme sfida: l'emergenza si aggiunge infatti alla crisi economica che è andata aggravandosi dopo l'insediamento del governo guidato dal movimento islamico.

La prima parte della giornata è stata scandita dalla conta delle vittime: il bilancio è andato rapidamente aggiornandosi nel corso delle ore, fino alla drammatica constatazione dei responsabili locali a Paktika: «si stanno scavando fosse dopo fosse» per contenere le vittime, «ci sono persone ancora intrappolate fra le macerie». Questo anche perché il sisma ha colpito una zona già resa vulnerabile dalle forti piogge.

Le testimonianze: «È stato orribile»

Le testimonianze raccolte sono drammatiche: «è stato orribile – ha raccontato all'Afp Arup Khan, 22enne ricoverato nell'ospedale di Sharan, capoluogo della provincia di Paktika –. C'erano urla ovunque. I bambini e la mia famiglia erano sotto il fango».

Secondo un inviato dell'Onu sarebbero circa 2'000 le abitazioni distrutte.

Il sostegno dell'Onu

L'ultimo gravissimo terremoto a colpire l'Afghanistan – di magnitudo 7,5 – risaliva al 2015, quando però furono in totale circa 380 le vittime fra Afghanistan e Pakistan.

«Il mio cuore è con il popolo che sta già vacillando per l'impatto di anni di conflitto, difficoltà economiche e fame – ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres -. Le Nazioni Unite in Afghanistan sono pienamente mobilitate, i nostri team sono già sul campo per valutare le necessità e fornire un supporto iniziale».

Quindi ha sottolineato di «contare sulla comunità internazionale per aiutare a sostenere le centinaia di famiglie colpite da quest'ultimo disastro», affermando che «ora è il momento della solidarietà».

Il disastro rischia di avere un impatto catastrofico

A spiegare bene l'impatto catastrofico che i danni causati dal terremoto rischiano di avere su un paese già allo stremo sono i dati forniti dal Programma alimentare mondiale (Pam): già 22,8 milioni di afghani – oltre metà della popolazione – soffrono la fame. La moneta locale è ai minimi storici e i prezzi del cibo sono in aumento.

La malnutrizione acuta è sopra la soglia di emergenza in 27 delle 34 province, e si prevede che peggiorerà, con quasi la metà dei bambini al di sotto dei cinque anni e il 25% delle donne incinte e che allattano che hanno urgente bisogno di sostegno nutrizionale salvavita. Il Pam ha quindi calcolato calcolato la necessità di 220 milioni di dollari al mese per interventi salvavita.

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