Giustizia Detenzione preventiva per un minore simpatizzante ISIS

ATS

1.10.2019 - 13:38

Il Tribunale federale conferma la detenzione preventiva di un mese per un minorenne ginevrino simpatizzante dello Stato islamico (ISIS). Benché si tratti di una misura assolutamente eccezionale, i giudici della Corte suprema ritengono che in questo caso le condizioni siano soddisfatte.
Il Tribunale federale conferma la detenzione preventiva di un mese per un minorenne ginevrino simpatizzante dello Stato islamico (ISIS). Benché si tratti di una misura assolutamente eccezionale, i giudici della Corte suprema ritengono che in questo caso le condizioni siano soddisfatte.
Source: KEYSTONE/LAURENT GILLIERON

Il Tribunale federale conferma la detenzione preventiva di un mese per un minorenne ginevrino simpatizzante dello Stato islamico (ISIS). È accusato di aver violato la legge che vieta i gruppi terroristici Al Qaida, ISIS e associati nonché quella sulle armi.

Nella decisione pubblicata oggi il TF sottolinea che nel caso di un minorenne la detenzione preventiva di un mese prima di un processo è una misura eccezionale, una «ultima ratio». Ma i giudici della Corte suprema ritengono che in questo caso le condizioni per una tale misura siano soddisfatte (rischio di fuga e collusione). La decisione è avvalorata sia in base a un rapporto del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), sia dai risultati delle perquisizioni, sia dalle dichiarazioni del giovane, nota il TF.

Dopo aver ricevuto un rapporto del SIC, la giustizia minorile del Cantone di Ginevra ha avviato un'inchiesta contro il giovane alla fine del giugno scorso. Nel corso di una perquisizione, gli inquirenti hanno trovato tre pistole softair, due coltelli, un machete, due telefoni cellulari e un anello con l'immagine del gruppo dello Stato Islamico. Tra i file e i documenti sequestrati c'erano anche le istruzioni per costruire una bomba. Con il computer del sospetto la mattina della perquisizione erano state effettuate ricerche sull'attacco ai musulmani a Christchurch (Nuova Zelanda) del marzo scorso.

Il giovane svizzero (17 anni e 8 mesi al momento dell'arresto) vive con la madre, i fratelli e la sorella. Non va a scuola e non ha un lavoro. Durante le udienze, ha negato qualsiasi fede religiosa o vicinanza all'ISIS. Ha affermato di essere caduto sotto l'influenza di un «guru» che lo ha convinto a nascondere le armi e a lasciargli usare il suo computer.

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