TPF Al via a Bellinzona il processo FIFA, ma la difesa chiede il rinvio

ATS

14.9.2020 - 17:41

Nasser Al-Khelaifi al suo arrivo a Bellinzona
Nasser Al-Khelaifi al suo arrivo a Bellinzona
Source: KEYSTONE/Ti-Press/Francesca Agosta

Si è aperto lunedì mattina a Bellinzona, davanti al Tribunale penale federale (TPF), il processo nei confronti dell'ex segretario generale della FIFA Jérôme Valcke, del presidente del Paris Saint-Germain Nasser Al-Khelaifi e di un uomo d'affari greco.

I primi due si sono presentati in aula, mentre il terzo no. La difesa ha chiesto il rinvio, la Corte deciderà domani mattina.

L'avvocato di Valcke, Patrick Hunziker, ha formulato la sua richiesta denunciando una presunta collusione sistematica tra Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e FIFA.

Il legale ha sottolineato in particolare la coincidenza di date tra il primo incontro tra l'ex procuratore generale della Confederazione Michael Lauber e il presidente della FIFA Gianni Infantino e la perquisizione della casa di Valcke. Ha inoltre citato una serie di indizi che fanno pensare a un accordo tra l'MPC e la FIFA, che è parte civile nel presente procedimento.

Egli ha pure contestato la validità della denuncia sporta dalla FIFA, evocando la prescrizione. Contatti informali dal 2016 con l'MPC dimostrerebbero, a suo avviso, che la FIFA aveva sospetti molto prima di intraprendere un'azione legale.

Il MPC respinge le accuse della difesa e le richieste di rinvio

Il MPC ha da parte sua respinto sia le accuse della difesa e che le richieste di rinvio, di sospensione del procedimento o di stralcio delle prove. Ha sottolineato che tali domande non sono di competenza del tribunale o sono già state respinte dalle varie istanze.

Valcke è accusato di amministrazione infedele aggravata, falsità in documenti e corruzione passiva, il tutto ripetuto più volte. È sospettato di aver accettato indebiti vantaggi dagli altri due imputati in relazione all'assegnazione dei diritti televisivi per diversi campionati mondiali e altre competizioni FIFA.

A Nasser Al-Khelaifi viene contestata l'istigazione ad amministrazione infedele aggravata mentre al terzo imputato, l'uomo d'affari greco, corruzione attiva ripetuta. Quest'ultimo non si è presentato in aula e ha fatto pervenire certificati medici relativi a problemi cardiaci. Dopo aver sospeso l'udienza, la Corte degli affari penali ha deciso di proseguire l'udienza. Secondo i giudici, egli tenta di sottrarsi alla giustizia.

La FIFA chiede tra 1,4 e 2,3 milioni di euro

La FIFA, parte civile, chiede al suo ex segretario generale una somma compresa tra 1,4 e 2,3 milioni di euro, nonché, assieme l'imprenditore greco, un importo di 1,25 milioni di euro.

Come per il primo processo FIFA, conclusosi in primavera, anche questo procedimento è minacciato dalla prescrizione, che entrerà in vigore nel novembre 2020.

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