Giustizia Simpatizzante dell'ISIS a giudizio per l'uccisione a Morges

zs, ats

12.12.2022 - 11:37

Al Tribunale penale federale (TPF) si è aperto oggi il processo contro un 29enne che due anni fa uccise a coltellate un portoghese a Morges (VD). All'imputato sono anche attribuiti diversi reati penali commessi prima, tra cui sostegno all'ISIS.
Al Tribunale penale federale (TPF) si è aperto oggi il processo contro un 29enne che due anni fa uccise a coltellate un portoghese a Morges (VD). All'imputato sono anche attribuiti diversi reati penali commessi prima, tra cui sostegno all'ISIS.
Keystone

Al Tribunale penale federale (TPF) si è aperto oggi il processo contro un 29enne che due anni fa uccise a coltellate un portoghese a Morges (VD). All'imputato sono anche attribuiti diversi reati penali commessi prima, tra cui sostegno all'ISIS.

In apertura del processo a Bellinzona, il TPF ha di nuovo respinto la richiesta della difesa di tenere i dibattimenti a porte chiuse, già bocciata qualche mese fa. La legale giustificava la domanda con il fatto che il suo cliente, di doppia nazionalità turca e svizzera, ha trascorso finora 820 giorni in isolamento. Avrebbe quindi difficoltà a tollerare la presenza del pubblico. Inoltre le fughe di notizie alla stampa avrebbero causato un «danno considerevole» all'imputato.

Quest'ultimo ha detto di essere ancora un sunnita praticante, senza essere legato a un gruppo particolare. L'Islam è una religione «pacifica» che sostiene la pace, ha affermato. Nega di aver frequentato qualsiasi gruppo islamico radicale, ad eccezione di un uomo ora imprigionato in Francia per terrorismo.

L'uomo è stato rinviato a giudizio per assassinio, tentato omicidio intenzionale, lesioni semplici, minaccia, violazione della legge federale che vieta i gruppi al-Qaida, Stato islamico (ISIS) e le organizzazioni associate, rappresentazione di atti di cruda violenza, tentato incendio intenzionale, tentata esplosione, violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari nonché violazione della legge sugli stupefacenti.

Il 12 settembre 2020, l'imputato ha ucciso a coltellate un portoghese di 29 anni in pieno centro di Morges, a uno spaccio di kebab situato a due passi dalla stazione. La compagna della vittima, presente al momento dell'aggressione, ha subito un grave shock, motivo per il quale lo svizzero-turco è accusato anche dei reati di lesioni semplici e minaccia.

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ritiene che il crimine di Morges sia stato un attentato di stampo jihadista allo scopo di vendicare le vittime della guerra della coalizione contro l'ISIS. Durante l'aggressione con un coltello da cucina l'uomo ha urlato «Allahu akbar» (Dio è il più grande).

Al doppio cittadino svizzero-turco sono anche attribuiti diversi reati penali commessi prima, tra cui sostegno all'ISIS attraverso la diffusione di materiale propagandistico. Ha anche tentato di unirsi sul posto al sedicente Stato islamico nella zona di conflitto siro-irachena.

Secondo l'atto di accusa, l'imputato era inoltre in possesso di più rappresentazioni di atti di cruda violenza in relazione con l'ISIS. Un'altra imputazione a suo carico concerne il tentato incendio con l'intenzione di far esplodere una stazione di servizio a Prilly, sopra Losanna, nell'aprile 2019; sempre con l'idea di rivendicare l'attentato a nome dello Stato islamico, cosa che non gli è riuscita.

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