Ex CEO di Raiffeisen Il tribunale zurighese annulla la condanna di Pierin Vincenz

pl, ats

20.2.2024 - 09:27

Processo all'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz (nella foto d'archivio dopo l'annuncio della sentenza di primo grado ora annullata): si riparte dalla casella di partenza.
Processo all'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz (nella foto d'archivio dopo l'annuncio della sentenza di primo grado ora annullata): si riparte dalla casella di partenza.
Keystone

Il Tribunale cantonale di Zurigo ha annullato «per gravi vizi di procedura» la condanna di prima istanza contro l'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz. Il Ministero pubblico dovrà ora presentare un nuovo atto d'accusa al Tribunale distrettuale.

Keystone-SDA, pl, ats

Il 13 aprile 2022, il Tribunale distrettuale di Zurigo aveva condannato Vincenz a tre anni e 9 mesi di detenzione da scontare per le accuse di ripetuta appropriazione indebita, ripetuta amministrazione infedele, falsità in documenti, truffa, tentata truffa e corruzione passiva. Sia Vincenz che la stessa Raiffeisen avevano presentato ricorso contro la sentenza.

Violati diritti a processo equo

Il Tribunale cantonale aveva allora annunciato che vista la «dimensione straordinaria del procedimento penale» il processo d'appello non si sarebbe tenuto prima del luglio 2024. Ora è arrivato lo stop che rimanda tutti alla casella di partenza.

In una nota odierna, il Tribunale cantonale afferma che in relazione al procedimento sono stati violati i diritti fondamentali a un processo equo e a una promozione dell'accusa conforme alla legge. Il Tribunale d'appello parla in particolare di una «requisitoria in parte stravagante» e di accuse presentate in modo così esteso da superare il quadro giuridico. «Una circostanza quest'ultima che ha reso moto più difficile per gli imputati organizzare una difesa efficace».

Il rinvio al Ministero pubblico – si precisa ancora nella nota – è una decisione tecnica e non dice nulla sulla questione della colpevolezza o dell'innocenza. Altro dettaglio importante: i beni confiscati a Vincenz e ad altri accusati non saranno dissequestrati.

Altri sei coimputati

Oltre all'ex Ceo di Raiffeisen, anche Beat Stocker, ex socio in affari di Vincenz ed ex direttore della società di carte di credito Aduno (ora Viseca) era stato condannato in prima istanza a quattro anni di detenzione, pure da scontare. I due imputati principali furono arrestati nel febbraio 2018 ed hanno entrambi passato 106 giorni in detenzione preventiva.

I due ex soci in affari erano accusati di aver realizzato profitti illegali milionari (9 milioni per Vincenz e 16 milioni per Stocker) attraverso partecipazioni segrete che detenevano in quattro società poi rilevate dalla banca Raiffeisen e da Aduno. Pierin Vincenz avrebbe inoltre accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.

All'asta la villa di Vincenz a Morcote

Il processo aveva visto alla sbarra anche cinque coimputati accusati di aver aiutato Vincenz e Stocker nelle loro transazioni illegali: tre di loro sono stati condannati a pene pecuniarie sospese, uno è stato assolto e un caso è stato archiviato a causa delle cattive condizioni di salute dell'imputato, che è nel frattempo deceduto.

La sentenza di primo grado obbligava i due imputati principali a restituire 2,6 milioni di franchi (1,3 milioni ciascuno) a una società da loro danneggiata.

In relazione all'intricata vicenda giudiziaria è prevista anche la messa all'asta di una villa che Vincenz e l'ex moglie acquistarono a Morcote. La data è fissata per il prossimo 11 aprile presso il Municipio di Mendrisio e il valore di stima è di 4,2 milioni di franchi.

Secondo notizie di stampa, dietro all'asta ci sarebbe la società immobiliare Tecti di Dölf Früh, ex presidente del FC San Gallo e imprenditore immobiliare che nel 2019 aveva prestato 4,3 milioni di franchi a Vincenz per estinguere un'ipoteca presso la filiale Raiffeisen di Lugano.